Trudeau si dimette

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ESTERI

Il 6 gennaio 2025, in una gelida mattina di lunedì, Justin Trudeau, primo ministro del Canada, ha annunciato il suo ritiro dalla politica, ponendo fine a una carriera durata quasi un decennio. Davanti al Rideau Cottage a Ottawa, Trudeau ha dichiarato che intende dimettersi da leader del partito e da primo ministro, rimanendo in carica fino a quando il Partito Liberale non sceglierà un nuovo leader attraverso un processo nazionale competitivo e robusto.

Trudeau, paragonandosi a un pugile, ha confessato di sentirsi svuotato, specialmente dopo l'abbandono di molti dei suoi alleati più stretti. La sua parabola politica, iniziata con grandi promesse, si è conclusa per esaurimento, segnando la fine di un'era caratterizzata da politiche progressiste e da un forte sostegno da parte dell'establishment globale.

Negli ultimi mesi, il crollo dei sondaggi ha portato Trudeau sul viale del tramonto politico. L'esasperazione dell'elettorato per l'alto deficit pubblico, l'inflazione in crescita, il caro vita, una carbon tax vessatoria, l'irrequietezza della minoranza francofona e la scarsità di alloggi, conseguenza di un tasso eccessivo di immigrazione, sono stati fattori determinanti nella sua caduta.

Trudeau, 53 anni, uno dei maggiori rappresentanti dell'establishment progressista mondiale, sostenuto dai globalisti e da organizzazioni come il World Economic Forum, ha dovuto affrontare richieste di dimissioni sempre più numerose giunte dal suo stesso partito.