I Nomadi e Paolo Belli cantano Fuori la paura, un brano contro il Covid-19

Paolo Belli e i Nomadi, Fuori la paura: una canzone contro il Coronavirus, i cui proventi saranno devoluto all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

Nomadi e Paolo Belli: Fuori la paura. Attraverso le loro voci e la loro musica, il gruppo e il cantautore emiliano descrivono ciò che stiamo vivendo, una realtà difficile che ci chiama a mostrare il nostro coraggio.

La storica band di Beppe Carletti e il cantautore emiliano cantano Fuori la paura, un brano per aiutarci ad allontanare la terribile minaccia del Covid-19.

I Nomadi e Paolo Belli hanno unito le forze per combattere il Coronavirus. (Notizie Musica)

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A firmarlo sono i senigalliesi Marco Petrucci e Francesco Ferrandi (quest’ultimo di Chignolo Po, ma senigalliese di adozione), da anni autori e compositori della band emiliana. (Vivere Senigallia)

Nomadi e Paolo Belli insieme per Fuori la paura. Le dichiarazioni. Beppe Carletti racconta: “Non è un’idea a scopo di lucro, siamo sempre stati attenti alla realtà che ci circonda e al momento in cui viviamo, non potevamo rimanere indifferenti ora. (La Gazzetta dello Spettacolo)

L’occasione è il nuovo singolo “Fuori la Paura”, dei Nomadi e Paolo Belli, uscito di sorpresa e realizzato per raccogliere fondi da devolvere all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia per la ricerca in atto sul farmaco anti Covid-19. (Radio Pico)

Il testo parla al plurale, come un coro unanime che esprime le sue paure nella volontà di “chiudere fuori la paura”. In un momento cosi difficile è stato un regalo bellissimo, che mi ha permesso di suonare e cantare i pensieri i sogni e i sentimenti che mi aveva trasmesso. (Umbria e Cultura)

Insieme a Paolo Belli abbiamo realizzato questo brano … e che sia di buon auspicio”, ha detto il leader della band Beppe Carletti. Se la stessa emozione che ho provato nell’ascoltarlo riuscissi a mia volta a farla arrivare a più persone possibile, sarebbe un dono meraviglioso” è stato invece il commento di Paolo Belli. (Radio Lombardia)

Non siamo mai stati abituati a stare chiusi in casa ed abbiamo perso l’abitudine a vivere (con lentezza) ogni momento. Il testo parla al plurale, come un coro unanime che esprime le sue paure nella volontà di “chiudere fuori la paura”. (Musicalnews.com)