Gli organizzatori del Premio Focherini: "Pieno sostegno alla giornalista Battistini"

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– "Il Campo di Fossoli è luogo di storia e memoria e tra gli ammonimenti che le sue pietre evocano c’è quello dei rischi che corre la libertà di parola sotto un regime autoritario". È diretta la presa di posizione degli enti promotori e patrocinatori del Premio ‘Odoardo Focherini’, alle critiche sollevate dal ministero degli Esteri russo per l’assegnazione del riconoscimento a Stefania Battistini, inviata del Tg1 in Ucraina e prima giornalista a seguire le truppe di Kiev quando invasero la regione russa di Kursk (Il Resto del Carlino)
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La consegna del premio Focherini nel Campo di Fossoli: da sinistra, il sindaco di Carpi Riccardo Righi, la presidente della Fondazione Fossoli Manuela Ghizzoni, Maria Focherini, Francesca Battistini e Francesco Manicardi, nipote di Focherini e storico dello zio - Foto "Notizie", settimanale della diocesi di Carpi (Avvenire)
Una decisione che non è piaciuta alla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, l’ha definita “una presa in giro della memoria delle vittime del fascismo”. (Il Resto del Carlino)
Gli avvelenatori di pozzi del regime putiniano credono in questo modo di riuscire a incidere ma la nostra informazione è libera e ci permette di comprendere quanto le parole di Maria Zacharova, nota per aver attaccato addirittura il nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella, siano un delirio di propaganda'. (La Pressa)

Critiche, come riporta l’agenzia russa “Ria Novosti”, venute dall’ineffabile portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, che ha definito «una presa in giro della memoria delle vittime del fascismo» l’assegnazione del riconoscimento all’inviata di guerra Rai. (Avvenire)
“La premiazione dell’inviata speciale della Rai Stefania Battistini in un campo di concentramento è un’offesa alla memoria delle vittime del fascismo”. (la Repubblica)
Da simboli di dialogo e affinità culturale a bersagli di accuse dirette: i rapporti tra Italia e Russia si fanno sempre più tesi. A poco più di un anno dall’incontro tra Vladimir Putin e una studentessa italiana, in cui il presidente russo evocava l’amicizia storica tra i due Paesi, il quadro appare profondamente mutato. (GiornaleSM)