Covid, registrato da scienziati italiani un brevetto per un composto che chiude la “porta” usata…

Il Fatto Quotidiano SALUTE

Un composto capace di chiudere la porta attraverso cui il coronavirus entra nelle nostre cellule.

Un approccio di precisione contro l’infezione da Sars Cov 2.

I tre inventori, insieme ai loro gruppi, hanno già identificato due aptameri anti-K353 capaci di inibire in modo dose-dipendente il legame della proteina virale Spike alla proteina Ace2 umana, prevenendo in modo efficace l’infezione delle cellule. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altre testate

“In questo senso, infatti, le potenziali tossicità degli acidi nucleici come farmaci sono di gran lunga inferiori rispetto ad altri farmaci innovativi come gli anticorpi monoclonali o altre proteine terapeutiche“ Per questo scopo, gli scienziati hanno brevettato un nuovo approccio, il primo tassello di quello che diventerà un farmaco, basato sull’uso di un aptamero di Dna, ovvero un breve filamento oligonucleotidico, capace di legarsi in modo specifico al residuo K353 di Ace2 rendendolo inaccessibile alla proteina spike di qualsiasi coronavirus (Meteo Web)

Arriverà dalla ricerca scientifica italiana una nuova strategia di precisione per ostacolare l’infezione del coronavirus e la sua rapida diffusione tra le cellule, destinata a essere la base di un nuovo farmaco, per il quale è già stato depositato un brevetto. (Città della Spezia)

Prove di soccorso in uno degli scenari organizzati in Piemonte per l'esercitazione nazionale dei vigili del fuoco. (LaPresse) Soccorritori acquatici in azione sul lago di Viverone, nel torinese, con le moto d’acqua. (LaPresse)

In questo senso, infatti, le potenziali tossicità degli acidi nucleici come farmaci sono di gran lunga inferiori rispetto ad altri farmaci innovativi come gli anticorpi monoclonali o altre proteine terapeutiche”. (Basilicata24)

Come laghi in cui le acque superficiali non si rimescolano con quelle del fondo e laghi poco profondi. Dovrà valutare la possibilità di raggiungere l’obiettivo ‘buono’ di qualità ambientale al 2027. (MI-LORENTEGGIO.COM.)

Due gli elementi cardine utilizzati nella ricerca pubblicata su Science Immunology: l’aerosol, che provoca il contagio molto simile a quello naturale, e topi transgenici. Il team italiano ha così spostato l’attenzione dalle caratteristiche del virus a quelle della cellula umana bersaglio del virus. (Avvenire.it)