Luxottica, multa francese da 125 milioni per i prezzi degli occhiali. La società: "Sproporzionata e senza fondamento"

Notizie - MSN Italia ECONOMIA

Fornito da La Repubblica. MILANO - I prezzi di vendita degli occhiali prodotti da Luxottica sono finiti nel mirino dell'Antitrust francese che ha staccato una multa da oltre 125 milioni di euro.

Anche Lvmh e Chanel sono stati multati rispettivamente di 500.000 e 130.000 euro, il primo per gli stessi motivi, il secondo per il solo divieto di vendita online.

L'Autorità transalpina ha inflitto una sanzione di oltre 125 milioni per aver "imposto" in Francia, "agli ottici, i prezzi al dettaglio e per aver impedito loro la vendita su Internet". (Notizie - MSN Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Luxottica. (Teleborsa)

EssilorLuxottica si dice "convinta di aver sempre operato secondo i più elevati standard di compliance, sempre a supporto dei clienti, dei partner e dell'intero mercato" ansa Antitrust francese, maxi multa da 125 milioni di euro a Luxottica. (Notizie - MSN Italia)

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato francese ha inflitto una sanzione di oltre 125 milioni di euro al produttore italiano di occhiali Luxottica (e primo fornitore mondiale), per aver “imposto” in Francia, “agli ottici, i prezzi al dettaglio e per aver impedito loro la vendita on line. (greenMe.it)

«Gli ottici che si ostinavano a ignorare i messaggi di Luxottica hanno subito misure di ritorsione», ha rilevato l'Antitrust, aggiungendo che i contratti di licenza e rivendita «vietavano la vendita online di occhiali da sole e montature da vista» (fashionmagazine.it)

Il primo fornitore al mondo di occhiali, fondato da Leonardo Del Vecchio, ha ricevuto la sanzione per aver “imposto” agli ottici di “prezzi di vendita al dettaglio” e per “aver vietato di vendere su internet“. (Il Fatto Quotidiano)

EssilorLuxottica - si legge nella nota - "è convinta di aver sempre operato secondo i più elevati standard di compliance, sempre a supporto dei clienti, dei partner e dell'intero mercato". La decisione odierna conclude un'indagine avviata nel 2005 e che era già stata considerata insufficiente dall'FCA nel 2017. (ilmessaggero.it)