Giannelli (Anp): “Vietare i cellulari a scuola a livello nazionale? L’unico controllore della propria classe è il docente”

Tecnica della Scuola INTERNO

Hanno generato un intenso dibattito le dure parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a proposito del divieto di usare i cellulari a scuola. Il capo del dicastero di Viale Trastevere ha spiegato che si impegnerà in tal senso, in quanto a suo avviso “a scuola si va per studiare, non per chattare“. C’è chi ha salutato queste parole con approvazione, chi invece le ha considerate fin troppo autoritarie. (Tecnica della Scuola)

Su altri giornali

“Si parte da una considerazione. Un Paese bloccato dagli anni 50 agli anni 60 è riuscito a garantire un ascensore che si è poi bloccato. Oggi la nostra società è classista. Una società che non permette di tirare fuori le capacità che ognuno di noi ha dentro”. (Orizzonte Scuola)

Del resto, è noto che molti studenti, di nascosto, durante le spiegazioni dei prof si intrattengono sul telefonino per stare sui social. È altrettanto noto che i più furbi, durante le verifiche scritte, utilizzano i cellulari per trovare le soluzioni, magari le versioni di latino e greco già tradotte o gli esercizi di matematica già fatti. (Secolo d'Italia)

"Un ragazzo non può consapevolmente rinunciare a coltivare i suoi talenti in qualunque forma, ed essere contemporaneamente pagato dallo Stato, ovvero dai cittadini italiani”. Così il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara (Adnkronos)

Secondo Valditara i ragazzi preferirebbero percepire il reddito invece di studiare per costruirsi un progetto di vita dignitoso, nonostante l’importo medio del reddito sia di circa 500 euro al mese, e quindi distante dal poter essere considerato una base per l’edificazione di un futuro sostenibile. (L'Espresso)

A cura di Elisabetta Rosso Smartphone vietati in classe, la psicologa: “Assurdo, meglio usarli come strumenti per insegnare” La proposta è arrivata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. L’obiettivo dovrebbe essere quello di consentire ai ragazzi di concentrarsi meglio nello studio. (Fanpage.it)

Innanzitutto il leghista è tornato sulla questione del Reddito di Cittadinanza, che sarà abolito dal 2024 per chi è in condizione di lavorare. Dopo il polverone che si è sollevato ieri, a causa delle sue affermazioni sui lavori socialmente utili e l’umiliazione, di cui poi si è scusato, si sono diffuse anche altre parole pronunciate dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in un’intervista a Il Sole 24 Ore, riportata oggi anche da RaiNews. (Tecnica della Scuola)