GEORGIA AL BIVIO

GEORGIA AL BIVIO
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
L'Opinione delle Libertà ESTERI

Il 26 ottobre, i georgiani dovranno scegliere tra l’opposizione politica filo-occidentale e il partito al Governo Sogno georgiano, anti-occidentale e amico del Cremlino. È una decisione che potrebbe determinare il futuro della Georgia. O la Georgia si cementa nell’orbita della Russia, dove è già, o ne esce e torna a un percorso occidentale. Due fattori principali premono contro un ritorno a un percorso occidentale: Mosca non solo sta influenzando la politica georgiana con il suo sostegno al partito filorusso Sogno georgiano, ma sta anche interferendo in modo diretto nelle prossime elezioni. (L'Opinione delle Libertà)

Su altre fonti

Il partito al governo, “Sogno Georgiano,” è accusato di avvicinarsi a un regime autoritario e allontanare la Georgia dall’Unione Europea, mentre l’80% della popolazione è favorevole all’adesione. Bruxelles ha sospeso le trattative per l’ingresso dopo l’approvazione di una legge repressiva sulla libertà di espressione, definita la “legge russa”. (Rai Storia)

Il 26 ottobre si terranno in Georgia le elezioni parlamentari, in quello che si preannuncia un momento cruciale per il futuro democratico ed europeo del paese. Il partito Sogno Georgiano, in carica dal 2012, è indicato dai sondaggi come il principale candidato alla vittoria con circa il 34% delle preferenze. (Ultima Voce)

Un’elezione che sa di resa dei conti: nessuno pare pronto ad accettare una sconfitta. (la Repubblica)

Paesi dell’Est al voto: scegliere l’Unione o restare nell’orbita di Mosca. Dopo la Moldavia tocca alla Georgia

L'oligarca di 68 anni che tutti in Georgia chiamano "Bidzina" è sceso in campo nel 2012, accolto a braccia aperte dalla comunità internazionale che aveva invece sostenuto Mikhail Saakashvili nei suoi primi anni al potere. (Adnkronos)

Ecco protagonisti e posta in gioco.​«Visto da vicino», la videorubrica di approfondimento: qui tutte le puntate. (Corriere TV)

Sono bivi geopolitici decisi a una manciata di giorni di distanza alle urne: Moldavia e Georgia al voto, per scegliere il prossimo futuro. In Moldavia al referendum bandito per l’adesione all’Ue ha appena vinto il sì. (Il Fatto Quotidiano)