Meloni, in Ue l'Italia non è isolata, a Fitto ruolo di peso
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"Un concetto totalmente estraneo a tutti coloro che ci criticano per aver "isolato l'Italia in Europa": una narrazione che conto di smentire non solo continuando a collaborare proficuamente con Ursula von der Leyen sui dossier più importanti per l'Italia, ma anche riuscendo ad ottenere per il nostro Commissario designato, Raffaele Fitto, un ruolo e un portafoglio all'altezza del peso della nostra Nazione. (Il Messaggero Veneto)
Su altre fonti
A scriverlo è il quotidiano tedesco Die Welt che sottoliena come «per la prima volta un populista di destra» avrà «una carica di vertice nella Commissione europea». Il pacchetto complessivo dovrebbe essere annunciato entro la fine di questa settimana, aggiunge il quotidiano, secondo cui «una cosa è certa: oltre al rappresentante designato per la Politica estera dell’Ue, Von der Leyen avrà accanto a sé altri quattro vicepresidenti esecutivi». (Il Sole 24 ORE)
L'Europa è pronta a riconoscere all'Italia il ruolo di rilievo che le spetta. L'indiscrezione arriva dalla stampa tedesca. (Secolo d'Italia)
Raffaele Fitto avrà un ruolo da vero e proprio peso massimo nella prossima Commissione europea, quella che Ursula von der Leyen si accinge a formare. (Open)
Di sicuro, scrive il Die Welt citano fonti diplomatiche e interne alla Commissione europea, ha stabilito chi saranno i suoi quattro vice esecutivi. L’indiscrezione arriva inevitabilmente da Berlino: la politica tedesca neoletta alla guida della Commissione Ue avrebbe quasi definito la sua squadra per Bruxelles. (ilmessaggero.it)
«Per la prima volta un populista di destra , Raffaele Fitto , membro del partito Fratelli d’Italia della prima ministra Giorgia Meloni , otterrà una carica di vertice nella Commissione europea . Fitto diventerà vicepresidente esecutivo della Commissione e sarà responsabile dell’ economia e degli aiuti alla ricostruzione del Covid ». (Gazzetta del Sud)
Il tam tam diventa sempre più ufficiale. Lo scrive il quotidiano tedesco die Welt che conferma nei fatti un'indiscrezione che Il Giornale aveva ipotizzato già all'indomani del voto che aveva nominato la Von der Leyen e ripetuto qualche settimana fa. (il Giornale)