Diva Futura, il porno che irrompe in Italia con Riccardo Schicchi. A Venezia il film di Giulia Louise Steigerwalt

Diva Futura, il porno che irrompe in Italia con Riccardo Schicchi. A Venezia il film di Giulia Louise Steigerwalt
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La storia della prima agenzia italiana di intrattenimento a luci rosse in “Diva Futura” di Giulia Louise Steigerwalt, tra i titoli italiani in corsa per il Leone d’Oro . Opera seconda dell’attrice e regista dopo l’acclamato esordio “Settembre” del 2022, narra dell’omonima realtà creata nel 1983 da Riccardo Schicchi con la pornostar Ilona Staller e ne ripercorre l’incredibile vicenda, col focus sulla figura dell’imprenditore (Pietro Castellitto) - originario di Augusta (Siracusa) ma romano d’adozione - che trasformerà l’utopia hippie dell’amore libero nel nuovo fenomeno del porno. (Gazzetta del Sud)

Su altre fonti

L’agenzia si chiamava Diva Futura, e quell’uomo era Riccardo Schicchi. In Italia, tra gli anni Ottanta e Novanta, un’agenzia di casting e produzione diretta da un uomo con una visione unica e ben precisa, è riuscita a rivoluzionare totalmente la cultura di massa del paese, trasformando l’utopia dell’amore libero in un nuovo fenomeno: il porno. (Sentieri Selvaggi)

Alla Mostra che celebra il ritorno del sesso in tutte le salse, sbarca l’avventura di Riccardo Schicchi che negli anni Ottanta introdusse l’hard in Italia lanciando Cicciolina, Moana Pozzi, Éva Henger, le prime pornostar destinate a diventare delle icone. (ilmessaggero.it)

Anni ’80-’90. Chi era veramente Riccardo Schicchi, il leggendario produttore, regista e fotografo del porno fondatore dell’agenzia Diva Futura? E chi erano i pianeti, rigorosamente femminili, nella sua galassia, da Ilona Staller a Moana Pozzi a Eva Henger, fino alla fedele segretaria factotum Debora Attanasio? Mostra di Venezia (MYmovies.it)

Diva futura (Film, 2024), la recensione di Valerio Sammarco

Di amore e di rivoluzione, di desiderio e di ardente passione. Per la regista, "un racconto di grandi contraddizioni". Dopo il sorprendete Settembre (uno dei migliori esordi degli ultimi anni), Giulia Louise Steigerwalt torna dietro la macchina da presa, tentando il salto carpiato con Diva Futura (Movieplayer)

Oggi Riccardo Schicchi, probabilmente riderebbe di come è cambiato il mondo del porno evoluto, tra OnlyFans, accesso libero, vedi Youporn, e lui non avrebbe forse paradossalmente più peso. Lui, che invece, di quel settore all’italiana (ma non solo) fu uno dei pionieri e visionari, fondando la famosa Diva Futura, l’agenzia (in ascesa di casting e produzione, che in poco tempo diede vita e successo a personaggi come Ilona Staller (che ne fu co-fondatrice) in arte Cicciolina, Moana Pozzi (di cui fra poco, il 15 settembre, ricorrono i 30 anni dalla scomparsa, a soli 33 anni), ed Eva Henger, moglie dello stesso Chicchi, con il quale continuò a lavorare anche dopo la separazione, e che gli rimase vicino fino alla morte. (Vogue Italia)

"Noi siamo amorali, non immorali". A ridargli volto e voce sullo schermo (dopo Fausto Paravidino nella miniserie Moana e Vincenzo Nemolato nella più recente Supersex) è Pietro Castellitto, diretto da Giulia Louise Steigerwalt - all'opera seconda e in gara a Venezia 81 - che a sua volta traduce per il cinema il memoir di Debora Attanasio (che sullo schermo diventa Barbara Ronchi, nuovamente diretta dalla regista dopo il buon Settembre, David di Donatello per il miglior esordio), Non dite alla mamma che faccio la segretaria - Memorie di una ragazza normale alla corte del re dell'hard (Sperling & Kupfer, 2013). (cinematografo.it)