La Questura di Roma dice no alle manifestazioni pro Palestina del 5 ottobre: nessuna autorizzazione
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Video suggerito A cura di Beatrice Tominic Il corteo della Palestina che si è tenuto a Roma lo scorso 13 gennaio. Nessuna autorizzazione da parte della Questura di Roma per le manifestazioni pro Palestina che erano in programma per il prossimo 5 ottobre, a due giorni dal primo anniversario dell'inizio della guerra fra Israele e Hamas, con l'attacco di quest'ultimo a Israele e la successiva risposta con l'invasione di Gaza (Fanpage.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
La faccia sul divieto ce l’ha messa il Questore di Roma, Roberto Masucci, ma è solo un patetico tentativo di intorbidire le acque con l’obiettivo di “derubricare il divieto” a questione metropolitana e sottrarre il governo Meloni dalle sue responsabilità. (Partito dei CARC)
Durante la manifestazione in piazza Navona, a Roma, contro il ddl sicurezza, Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, ha avuto uno scambio di battute con un manifestante pro-Palestina. Quest’ultimo, durante l’abbraccio tra il politico con Angelo Bonelli, leader dei Verdi, e Giuseppe Conte, ha infatti chiesto ai presenti se sarebbero scesi in piazza il 5 ottobre, in occasione della manifestazione in favore della Palestina già vietata dal Viminale. (Il Sole 24 ORE)
Il segretario di Sinistra Italiana rispondendo a un manifestante pro-Palestina durante il presidio contro il ddl sicurezza, a Roma (LAPRESSE)
Cronaca (Roma). "Un'importante organizzazione della gioventù palestinese presente in Italia ha lanciato un appello per la mobilitazione il 5 ottobre. Come partito dei Carc abbiamo aderito immediatamente. (Alanews)
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
La Questura di Roma ha vietato le manifestazioni per la Palestina in programma per il prossimo 5 ottobre nella Capitale. Il fermo della Questura risultava già a suo modo nell’aria, dopo che il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, aveva dichiarato di stare «valutando» il blocco delle dimostrazioni per evitare che si verificassero «celebrazioni dell’eccidio». (L'INDIPENDENTE)