Per il New Yorker è meglio vedere The Irishman su Netflix che al cinema

A Richard Brody, critico cinematografico del New Yorker, The Irishman di Martin Scorsese è piaciuto tantissimo.

Ed è a casa che simili silenzi emergono in tutta la loro potenza, «nel momento in cui ci mettiamo a riflettere.

Anche se così la mia visione di The Irishman è durata cinque ore».

Infine, varrebbe la pena guardare The Irishman da casa per cogliere il senso di tutti i suoi silenzi.

Nonostante l’opera di Scorsese sia ricca di implicazioni politiche e storiche, guardandola attentamente ci si potrà accorgere «anche di quelle metafisiche. (Rivista Studio)

Ne parlano anche altre fonti

I created a viewing guide for everyone who thinks THE IRISHMAN is too damn long for one night. Non ho mai concepito il film come una serie tv, poiché l’obiettivo dell’opera è l’accumulazione di dettagli. (LaScimmiaPensa.com)

Right from the start, The Irishman foregrounds the looming inevitability of death. No, in The Irishman, antagonism duties fall largely on Al Pacino, as the famous, disappeared union leader Jimmy Hoffa. (The A.V. Club)