Riflessioni sulla crisi inglese

Gazzetta di Parma ECONOMIA

La nuova premier inglese Liz Truss, dopo Boris Johnson, è partita con il botto. All’inizio del suo mandato ha approvato una massiccia riduzione fiscale (con vantaggio prevalente per i redditi più elevati: 5.000 sterline in meno per un reddito di 200.000 sterline), finanziata con un corrispondente aumento del disavanzo pubblico. La manovra fiscale più espansiva degli ultimi 50 anni. Il deficit pubblico, oggi al 5%, salirà al 7%, e il debito pubblico (oggi al 91%) sfiorerà il 100% del Pil. (Gazzetta di Parma)

Ne parlano anche altri giornali

Liz Truss è riemersa oggi per rassicurare i mercati, ma la mission impossible è fallita. Il nostro piano è corretto, ha detto la Truss,dichiarando che il suo Governo è pronto a prendere decisioni difficili per il bene del Paese. (Il Sole 24 ORE)

Il nuovo governo britannico guidato da Liz Truss non poteva partire in un modo peggiore. Un tonfo che se non verrà recuperato in tempi brevi potrebbe portare a un altro e più pesante tonfo, quello della stessa Liz o almeno quello del suo responsabile economico (almeno per il momento). (Today.it)

A causa di un cosiddetto flash crash, il tasso di cambio sprofondava all’istante da 1,085 a 1,035. La settimana era iniziata con il crollo della sterlina ai minimi storici contro il dollaro. (InvestireOggi.it)

Problemi per i pensionati privati inglesi. I fondi pensione del Regno Unito stanno subendo richieste di margini di copertura sempre più elevate, indotte dagli estremi movimenti dei tassi reali e nominali. (Scenarieconomici)

Dopo il crollo della sterlina sui mercati finanziari e gli interventi d’emergenza adottati dalla Bank of England contro l’instabilità, il primo ministro britannico, la conservatrice Liz Truss, ha difeso così il taglio massiccio delle tasse annunciato la scorsa settimana dal cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, che però non erano affatto piaciuti ai mercati. (L'Osservatore Romano)

Sentiment in miglioramento sull’azionario globale, dopo l’intervento di ieri della Bank of England e la chiusura positiva di Wall Street. Il Dow Jones è salito di 548,75 punti, o +1,88%, a 29.683.74, mentre lo S&P 500 è rimbalzato dell’1,97% a 3.719,04, dopo aver testato nella sessione di martedì un nuovo minimo dell’anno e della sua fase di mercato orso. (Finanza.com)