Una notte da incorniciare per Sommer, l'Inter vola in finale tra le lacrime del Barcellona

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Redazione Sport Redazione Sport   -   Yann Sommer, che fino a pochi mesi fa sembrava destinato a un ruolo di comprimario, ha scritto una delle pagine più luminose della sua carriera tra i pali dell’Inter, contribuendo in modo decisivo al passaggio del turno contro il Barcellona. Quattro le parate decisive, quattro come i gol necessari ai nerazzurri per piegare una squadra che, nonostante l’aggressività mostrata soprattutto nel finale, non è riuscita a scalfire la freddezza del portiere svizzero. «Ti amiamo», gli hanno urlato Barella e Frattesi al fischio finale, riconoscendogli senza esitazioni il merito di aver preservato un risultato che, in certi momenti, ha persino sfiorato l’incredibile.

Jurgen Klinsmann, intervenuto in studio, non ha usato mezzi termini: «Se l’Inter è in finale, gran parte del merito è suo». Un giudizio netto, considerando che Sommer ha incassato sei gol tra andata e ritorno, ma che trova ragione in gesti come l’ultimo, fulmineo, su Lamine Yamal. Quel pallone, deviato con le dita poco prima dell’incrocio dei pali, avrebbe potuto ribaltare l’esito della partita. Invece, com’è accaduto più volte nella serata, la sua reattività ha spento gli ultimi sussulti del Barcellona.

Michelangelo Rampulla, ex portiere della Juventus, ha aggiunto un tassello alla riflessione, sottolineando come Simone Inzaghi abbia saputo gestire un gruppo reduce da un calendario estenuante. «Squadre così non mollano mai, anche quando hanno la testa altrove», ha osservato, riferendosi alla finale di Champions che ora dominerà i pensieri dei nerazzurri. Pur ammettendo che qualche turnover sarà inevitabile in campionato, ha escluso cedimenti: «La mentalità vincente è questa: non ti accontenti, anche se hai già conquistato tutto».