Il carrello della spesa guida i rialzi. Dal 1° ottobre ecco le prime iniziative anti-inflazione
Nel carrello della spesa i prezzi dei prodotti di largo consumo continuano ad essere molto alti e a diminuire di quantità. Compresi i beni alimentari, come spiegano quasi tutte le associazioni dei consumatori che fanno i conti in tasca alle famiglie e, nelle loro proiezioni, mostrano ancora aumenti molto importanti e conseguente cautela. Nel lieve rallentamento dell’inflazione di settembre , registrato ieri dall’Istat che segnala una crescita dello 0,2% su base mensile e del 5,3% su base annua (dal +5,4% del mese precedente), spiccano ancora i dati che riguardano il paniere quotidiano: in media, in termini tendenziali i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona frenano dal +9,4% al +8,3%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dal +6,9% al +6,6%. (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altri giornali
A settembre, secondo le stime preliminari dell'Istat, l'inflazione registra "un ulteriore, sebbene lieve, rallentamento", al +5,3% su base annua, dal +5,4% del mese precedente: si tratta del dato più basso da gennaio 2022. (Zoom24.it)
L’inflazione è stata rilevata, quale dato tendenziale di settembre, al 5,3 per cento. L’Istat ha elaborato la stima che fa scendere di poco il dato rispetto ad agosto (5,4 per cento). (Noi Notizie)
Questi dati offrono una panoramica importante della situazione economica in Italia anche in vista dell'iniziativa del governo volta a favorire il contenimento dei prezzi e tutelare il potere di acquisto dei consumatori, denominata “trimestre anti-inflazione”. (ilGiornale.it)
A settembre il tasso d'inflazione nell'Eurozona è sceso al 4,3% contro il 5,2% di agosto. Eurostat segnala che i prezzi dell'energia hanno registrato una diminuzione del 4,7% a settembre rispetto alla flessione del 3,3% di agosto. (ilmessaggero.it)
Una dinamica che nei dati Istat conferma dunque la fase di decelerazione, ma che per imprese e consumatori è ancora troppo lenta e continua a pesare sulle tasche delle famiglie (la stangata prevista da Federconsumatori è di 1579,4 euro a nucleo, anche perché il carrello della spesa cresce dell’8,3%) e quindi sui consumi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Con l’inflazione a questi livelli le ricadute per ogni famiglia, in termini annui, sono pari ad un aggravio di 1.579,40 euro. Il carrello della spesa si attesta, invece, al +8,3%. (ilmattino.it)