«Mio figlio autistico chiuso in palestra dai professori»

Stylo24 SALUTE

E’ successo a Castellammare di Stabia, ad un ragazzino di quattordici anni.

Ma, da quando Francesco è stato trovato in quelle condizioni in palestra, gli episodi di crisi si sono susseguiti con frequenza: ha ripreso a spogliarsi, ed ha fatto i suoi bisogni fisiologici in classe che ha tentato di lanciare sugli insegnanti presenti

La comprensibile ira dei genitori, alla vista del loro figlio, è stata placata soltanto dall’arrivo delle forze dell’ordine. (Stylo24)

La notizia riportata su altri media

Un allarme che li ha fatti precipitare presso il plesso e lì hanno trovato il figlio sa solo in palestra in condizioni igieniche estreme. I genitori, assistiti dagli avvocati Alfonso Vozza e Bianca Vanacore, hanno spiegato, in sede di denuncia, di aver ricevuto due telefonate attorno alle 11.30. (Corriere del Mezzogiorno)

La scuola si difende. Francesco ha 14 anni ed è un ragazzo affetto da spettro autistico e disabilità intellettiva; frequenta una scuola di Castellammare di Stabia. Un ragazzo autistico è stato chiuso in palestra a Castellammare: i genitori lo trovano nudo e disorientato. (Napoli.zon)

Ragazzo autistico chiuso in palestra a Castellammare di Stabia. La vicenda del giovanissimo ha scatenato ovviamente la reazione dei genitori che hanno sporto denuncia per fare luce su quanto accaduto. Ragazzo autistico chiuso in palestra a Castellammare di Stabia, altri dettagli. (Notizie.it )

“Nostro figlio autistico chiuso nella palestra della scuola. Una denuncia choc, quella effettuata dai genitori di Francesco che denunciano quanto accaduto il 30 settembre scorso al figlio in un noto istituto scolastico della periferia Castellammare di Stabia. (Edizione Napoli)

Chiuso nella palestra della sua scuola. I due raggiungono il figlio in palestra e lo trovano completamente nudo e sul corpo le tracce dei suoi escrementi (neXt Quotidiano)

“Nostro figlio autistico chiuso nella palestra della scuola. “Venite a scuola, vostro figlio è tutto sporco”, la telefonata di un’operatrice sociale arrivata ai genitori. (Il Riformista)