Genocidio in Ruanda, la Francia declassifica i documenti di Mitterand - DIRE.it

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Le testimonianze provengono dagli archivi dell’ex presidente Francois Mitterand e del suo primo ministro Edouard Balladur.

Tra l’aprile e il luglio 1994, furono uccise almeno 500mila persone, perlopiù tutsi ma anche hutu contrari alle violenze

Nel rapporto conclusivo dell’indagine, diffuso a fine marzo, non emerge però alcun coinvolgimento diretto della Francia nelle violenze.

La declassificazione dei documenti è coincisa con il 27esimo anniversario dell’inizio delle stragi, in quella che sulla base di una decisione delle Nazioni Unite è celebrata oggi come Giornata mondiale della memoria in onore delle vittime del genocidio in Ruanda. (Dire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Quella commemorazione, tuttavia, riguarda tutti noi perché, come ha ricordato Gaël Faye due anni fa, in occasione del 25° Kwibuka, «Il genocidio comincia a scuola, nei media, nella cultura. Il genocidio, ufficialmente, viene considerato concluso alla fine dell’OpérationTurquoise, una missione umanitaria voluta e intrapresa dalla Francia, sotto egida dell’ONU. (Focus on Africa)

Erano giovani, vecchi, bambini, donne le vittime massacrate e torturate senza alcuna pietà dagli hutu, appartenevano alla tribù dei tutsi ma anche al ceto moderato degli stessi hutu. Molti conoscono l’olocausto; tanti sono i genocidi che rimangono nel dimenticatoio e vengono relegati nelle pagine di storia meno “sfogliate”. (AbitareaRoma)

'Nonostante la paura': il libro che racconta il genocidio del Ruanda con gli occhi di un bambino (Di martedì 6 aprile 2021) 27 anni fa il Ruanda è stato teatro di uno dei massacri di pulizia etnica tra i più gravi nella storia. (Zazoom Blog)

Molti conoscono l’olocausto; tanti sono i genocidi che rimangono nel dimenticatoio e vengono relegati nelle pagine di storia meno “sfogliate”. Per la prima volta in vita mia ho visto una massa di bambini con la paura negli occhi. (La Valle Dei Templi)

Gli elaborati possono essere inviati all’indirizzo email:[email protected]; i più significativi verranno pubblicati sui nostri canali social Per la prima volta in vita mia ho visto una massa di bambini con la paura negli occhi. (Caserta24ore IlMezzogiorno Quotidiano)

Il movente ideologico fondamentale di questo genocidio fu l’odio razziale verso la minoranza tutsi, che aveva costituito l’élite sociale e culturale del Paese. Dopo oltre due mesi di efferati massacri e barbarie di ogni tipo , il 4 luglio Paul Kagame, a capo dell’esercito FPR, entrò a Kigali ed il 16 luglio venne dichiarata ufficialmente finita la guerra (Il Faro Online)