Farmaci, presentato dall'Aifa il primo “Atlante delle disuguaglianze sociali”

Sky Tg24 SALUTE

“In Italia il Servizio Sanitario Nazionale è universale e copre pienamente tutte le medicine rimborsate”, ha detto Magrini

“Sono i soggetti residenti nelle aree più deprivate a far registrare i più alti tassi di consumo pro capite”, spiega ancora Aifa.

Nel nostro Paese è stato rilevato un "uso di farmaci più alto e associato a condizioni più disagiate nel Sud Italia, quasi a indicare una maggior richiesta sanitaria in queste Regioni". (Sky Tg24 )

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il rapporto, realizzato per Aifa dall'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali (Osmed), è anche l'occasione, per Nicola Magrini, per lanciare un monito alla politica Gli italiani usano sempre di più i farmaci e lo fanno in base a vari fattori, geografici e socioeconomici. (Leggo.it)

"Anche per questo indicatore", ancora una volta "per le donne si osserva una minore persistenza al trattamento rispetto agli uomini", evidenziano gli autori del rapporto. I numeri descrivono bene il gap uomo-donna: per esempio, per gli antipertensivi l'aderenza scende dal 57,8%, che è il dato registrato negli uomini, al 48,5% delle donne. (Today.it)

Detto altrimenti: «L’accesso uguale per tutti ai farmaci essenziali compensa eventuali disparità di reddito e di provenienza geografica» chiarisce Trotta. Mentre gli indicatori, calcolati a livello di singolo paziente e impiegati per monitorare l’uso dei farmaci sono: il tasso di consumo, l’aderenza e la persistenza alla terapia. (Corriere della Sera)

Per approfondire si può anche accedere al video della presentazione dell’Atlane, sul canale You Tube dell’agenzia, a questo link: youtu. I livelli medi di aderenza alle terapie farmacologiche prescritte dal medico “a livello nazionale sono in generale poco soddisfacenti” e “si osserva un gradiente decrescente Nord-Sud”. (RIFday)

«Dall’analisi emerge che il consumo dei farmaci è più elevato tra i soggetti residenti nelle aree più svantaggiate, probabilmente a causa del peggior stato di salute, che potrebbe essere associato a uno stile di vita non corretto. (http://farmaciavirtuale.it/)

Ma spicca in particolare il dato delle donne che «in generale» risultano «meno aderenti rispetto agli uomini per tutte le categorie terapeutiche analizzate, ad eccezione dei farmaci antiosteoporotici». (Il Gazzettino)