Il diritto delle toghe di fare il loro lavoro

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La Repubblica INTERNO

Proviamo a ricostruire in modo semplice la vicenda del libico Almasri arrestato dopo aver assistito alla partita Juventus-Milan all’Allianz Stadium. La Corte penale internazionale indaga e persegue quelli che possiamo chiamare i crimini contro l’umanità e dunque può ordinare l’arresto dei presunti responsabili in vista del giudizio al quale verranno sottoposti. L’Italia ha aderito nel 1999 al suo Statuto e dunque si è impegnata a collaborare con la corte per l’esecuzione delle sue decisioni, salvo diversa e motivata decisione del governo. (La Repubblica)

Su altri giornali

A dirlo è Lam Magok, testimone delle torture del comandante della polizia giudiziaria libica Osama Almasri, che ha presentato una denuncia contro il Governo italiano. “Io sono stato vittima di orrori e atrocità: il Governo italiano ha vanificato la possibilità di avere giustizia”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La premier non sa come giustificare il fallimento delle sue politiche". "A quasi due settimane dalla liberazione del criminale Almasri, Giorgia Meloni continua a fuggire dal Parlamento, evitando di assumersi la responsabilità di una decisione gravissima che ha violato lo statuto della Corte Penale Internazionale (Civonline)

Una vittima e testimone delle torture del comandante della polizia giudiziaria libica, Osama Almasri, ha presentato una denuncia alla procura di Roma contro il Governo italiano per "favoreggiamento" per "le condotte di Nordio, Piantedosi e Meloni" che, secondo il denunciante Lam Magok Biel Ruei "hanno sottratto il torturatore libico alla giustizia". (Italia Oggi)

“È lui il capo del lager”, i migranti dell’Albania riconoscono Almasri

Lam Magok Biel Ruei ha depositato l'atto redatto dall'avvocato Francesco Romeo. (L'HuffPost)

Tra i 43 migranti sbarcati a Bari dopo il no ai trattenimenti in Albania, alcuni hanno riconosciuto Almasri, il generale libico accusato di torture e rilasciato dal governo italiano dopo esser stato arrestato su mandato della Cpi. (Fanpage.it)

Al riparo dalla pioggia battente, nella sala mensa del Cara di Bari, i 43 migranti arrivati sabato sera dall’Albania incontrano l’ultimo dei tanti italiani che vogliono parlare con loro. Il colloquio avviene nella grande tensostruttura bianca, risistemata dopo la devastazione di due mesi fa per protesta dopo la morte di un ospite del centro di accoglienza. (la Repubblica)