Francesco Guccini, psicodramma a sinistra: "Chi sono costretto a votare"

Liberoquotidiano.it INTERNO

Settembre 2022 a a a Francesco Guccini, da sempre di sinistra, continuerà a votare Pd quindi metterà la sua crocetta su Pier Ferdinando Casini candidato a Bologna, anche se, come si suol dire, dovrà turarsi il naso. In una intervista a La Repubblica, il cantautore emiliano precisa di non essere mai stato comunista e si definisce un anarchico libertario, conferma che al Senato voterà Casini - me lo presentò un frate domenicano, Michele Casali, all'Osteria delle Dame, come 'il più giovane deputato del Parlamento'- Ci sono altre soluzioni? E quindi Casini, perché no?, dice Guccini. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altre testate

Ah, ecco. È l’idea del cantautore Francesco Guccini, che in un’intervista rilasciata a Repubblica fa sapere oggi anche chi voterà lui. (Open)

Gli italiani, dopo aver provato Berlusconi, Renzi, Grillo, Salvini, vogliono provare anche Meloni; è qualcosa di connotato alla società italiana, ma sono innamoramenti di pancia, che poi sfioriscono presto. (neXt Quotidiano)

Le intenzioni di voto dei cantanti sono, con le dovute eccezioni, una materia oscura e inaccessibile: possiamo tirare a indovinare, speculare quanto vogliamo, ma difficilmente riusciremo a prevedere la preferenza che l’artista di turno esprimerà nel segreto delle urne. (Rolling Stone Italia)

Nel corso di un intervento su Radio Firenze Viola, l’ex calciatore sembra preferire uno dei due. UNO FISSO – Per Gianmatteo Mareggini bisogna fare una scelta fra André Onana e Samir Handanovic: «Il secondo ha dato sempre certezze, all’Inter non è mai stato messo in discussione e ora viene accostato da un portiere giovane. (Inter-News)

Già aveva fatto molta tristezza il suo accodarsi al coro antimeloniano durate la trasmissione PropagandaLive. Francesco Guccini che entra nella cabina elettorale per votare Pierferdinando Casini è una notizia mica male per un anarchico libertario come si definisce il cantautore intervistato da Repubblica. (Secolo d'Italia)

Quelle del 1948, vissute qui a Pavana: avevo quasi otto anni. Mio padre era tornato da un campo di concentramento in Germania, la Casa del fascio era diventata Casa del popolo, comunisti e democristiani litigavano con urla altissime. (la Repubblica)