Addio a Lawrence Ferlinghetti, padre della Beat Generation

La libreria simbolo della Beat Generation. Ferlinghetti aveva fondato la storica libreria City Lights nel 1953 quando gli esponenti della beat generation erano nel pieno della loro creatività, fra cui scrittori del calibro di Jack Kerouac e Allen Ginsberg.

Simbolo di libertà d’espressione. Il momento di massima popolarità per Ferlinghetti arriva nel 1956 quando pubblica “L’urlo” di Allen Ginsberg. (Periodico Italiano)

La notizia riportata su altri media

Omar Pedrini, cresciuto immerso nell’immaginario della Beat Generation, da avido lettore delle opere di Lawrence Ferlinghetti si era trasformato in caro amico dell’autore di A Coney Island of the Mind. (Rolling Stone Italia)

Brescia renderà omaggio a Lawrence Ferlinghetti: Omar Pedrini pronto a riproporre «Beatnik» in concerto a 25 anni dall’uscita; una fondazione o un museo nei piani di Walter Pescara. (Brescia Oggi)

E così Lawrence Ferlinghetti giunse in Trentino per merito del bagoss e del formaggio di malga.Dopo il Trentino, in quei giorni Ferlinghetti volle però andare a conoscere anche la città d'origine di suo padre, Brescia. (l'Adige)

Era da pochi mesi iniziato il ventunesimo secolo e quello fu il loro primo incontro con Lawrence Ferlinghetti. «Ricordo l’incontro tra Ferlinghetti e Ugo Marano - racconta Iagulli - Stavamo raggiungendo a piedi un ristorante dietro il Duomo di Salerno quando ci fermammo nel vecchio laboratorio dell’artista (la Città di Salerno)

Figurarsi se il poeta che aveva fondato a San Francisco la libreria City Lights, 261 Columbus Avenue, punto di ritrovo di quel gruppo in realtà eterogeneo che fu la beat generation, e poi la City Lights Publishers, destinata a pubblicare molte delle opere beat, poteva davvero pensare di poter scindere il suo nome, anche a oltre mezzo secolo di distanza, da quello degli amici passati con lui Io non sono mai stato un poeta beat», dichiarava meno di dieci anni fa, già ultranovantenne, Lawrence Ferlinghetti in un documentario sulla sua lunga vita, ed era probabilmente un vezzo. (Il Manifesto)

'Sono uno strano animale che fa da vagabondo sulla superficie della terra' (TG La7)