Renault all’Ue: con queste regole sulla CO2 colpita l’industria europea
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Renault ha lanciato un allarme sulle normative europee per le emissioni di CO2, sottolineando il rischio di un impatto negativo sull’industria automobilistica del continente. Dal 1 gennaio sono scattati i nuovi limiti per le emissioni medie delle flotte. Obbligano i produttori ad avere tra il 20% e il 24% di vendite in veicoli elettrici o a ricorrere al costoso acquisto di crediti di carbonio da leader del settore come Tesla (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri media
Ovvero la decisione di Stellantis, Ford e Toyota (ma anche Mazda e Subaru) di mettersi insieme e acquistare crediti verdi dalla concorrenza, leggi Tesla (che guadagnerà oltre 1 miliardo di euro, secondo gli analisti … (Il Fatto Quotidiano)
La Commissione Ue non intende cancellare le multe previste per le case automobilistiche le cui flotte non rispetteranno i nuovi limiti di emissione scattati nel 2025. (Corriere della Sera)
In merito alla catastrofica situazione dell’automotive europea, massacrata dai burocrati della religione green, sembra che siamo già giunti alle comiche finali, sebbene siano veramente in pochi a ridere. (Nicola Porro)
Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time al Senato. Nei giorni scorsi è emerso che - per evitare le sanzioni Ue sui livelli di emissioni - Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru hanno già stretto accordi con Tesla per creare un pool comune di emissioni. (Il Messaggero - Motori)
L’ulteriore conferma è arrivata dalla normativa che dal 2035 imporrà lo stop ai motori a combustione interna diesel e benzina. Di una cosa si può essere ben sicuri: se c’è un modo per farsi male da soli, l’Europa difficilmente se lo lascerà scappare. (Panorama)