Tragico ritrovamento a Bari: neonato morto, parroco non risponde agli inquirenti
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Il 2 gennaio scorso, nella parrocchia di San Giovanni Battista a Bari, è stato rinvenuto il corpo senza vita di un neonato, adagiato in una culla termica. Il parroco, don Antonio Ruccia, indagato per omicidio colposo, ha scelto di non rispondere alle domande degli inquirenti durante l'interrogatorio. Il sacerdote, che inizialmente aveva rilasciato dichiarazioni pubbliche e collaborato con la polizia, ha poi optato per il silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Dalle prime rilevazioni autoptiche è emerso che il neonato, di circa un mese, era sottopeso, fortemente disidratato e trascurato. La causa del decesso sembra essere l'ipotermia, dovuta al mancato funzionamento della culla termica. Il dispositivo, che avrebbe dovuto riscaldare il piccolo e inviare un allarme sul cellulare del parroco in caso di emergenza, non ha funzionato correttamente. Un tecnico manutentore, intervenuto il 14 dicembre scorso per riparare un guasto causato probabilmente da un blackout, è anch'egli indagato per omicidio colposo.
La vicenda ha sollevato numerosi interrogativi sulla gestione delle culle termiche da parte delle parrocchie. La culla termica, installata in un locale attiguo alla chiesa, avrebbe dovuto garantire la sicurezza del neonato, ma il malfunzionamento del sistema ha avuto conseguenze tragiche. Le indagini proseguono per chiarire le responsabilità e verificare se vi siano state negligenze nella manutenzione del dispositivo.
Il caso ha suscitato un acceso dibattito sull'opportunità di affidare alle parrocchie la gestione di tali presidi, sollevando questioni etiche e legali.