Dai precari senza aiuti a chi si reinventa insegnando hula-hoop, i lavoratori dello spettacolo in piazza
Quest’anno sono riuscita ad andare avanti grazie al mio lavoro di decoratrice, ma non manca solo l’aspetto economico, manca anche una passione».
«Facciamo rievocazioni storiche e poi eventi pubblici, eventi aziendali, più volte ci siamo esibiti anche in piazza Cavalli, lavoravamo tutto l’anno, l’ultimo spettacolo risale ormai a gennaio dello scorso anno».
Come dico sempre, essendo sui trampoli siamo già a distanza di un metro»
Un’iniziativa che ha riunito a Barriera Genova - sotto varie bandiere - alcune decine di lavoratori del settore con l’intento di far sentire la propria voce. (IlPiacenza)
Ne parlano anche altri giornali
«Vogliamo che si investa fino al 5 per cento di Pil sull’istruzione, che sia tutelato veramente il diritto allo studio, che si attivi un piano nazionale di edilizia scolastica, che si renda l’istruzione, compresa l’università e l’accademia, realmente gratuita e accessibile a tutte e tutti, che si elimini il precariato dei docenti e le classi pollaio aumentando gli spazi e riducendo gli studenti per classe». (Corriere della Sera)
Spettacolo e cultura sono la nostra identità e il volano della ripartenza del Paese" Un anno di Covid, un anno dalle prime restrizioni che subito hanno interessato il mondo dello spettacolo, della cultura e dell'intrattenimento. (Primocanale)
Sarebbe bello immaginare che una volta superata la pandemia istituzioni e cittadinanza riconoscessero pienamente il ruolo sociale del teatro» Un concerto di Vivaldi in programma, 5 musiciste internazionali, una veneziana addetta alle pulizie del teatro (e appassionata di rock inglese) che non può che esclamare "Ancora con 'sto Vivaldi!". (VeneziaToday)
in foto: La protesta all’interno del Teatro Augusteo. in foto: Il flash mob davanti al teatro Bellini. (Fanpage.it)
L'occasione del piano europeo contro la pandemia non deve essere sprecato: serve un investimento sulla cultura e sullo spettacolo", ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, davanti al Teatro dell'Opera di Roma, dove hanno manifestato i lavoratori dello spettacolo (Rai News)
Da allora, come si legge nel comunicato dell'Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori delloSpettacolo e Cultura Fvg - salvo la brevissima parentesi estiva, centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore (oltre settemila occupati solo in Friuli Venezia Giulia — dati Inps 2019) stanno vivendo una condizione di profonda precarietà, disoccupazione e assenza totale di prospettive, sopravvivendo a stento con l’elargizione di insufficienti misure tampone: quattromilaottocento euro complessivi ai più fortunati, mentre molti altri rimangono tuttora a mani vuote perché ancora incagliati nelle maglie della burocrazia che non ha tuttavia sciolto i nodi legati al respingimento di legittime richieste, vista anche la non uniformità delletroppe e diverse posizioni lavorative presenti nel settore". (Il Piccolo)