Guai per Rafa Mir: arrestato per violenza sessuale

Guai per Rafa Mir: arrestato per violenza sessuale
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Europa Calcio INTERNO

Guai in vista per il Valencia: Rafa Mir, da lunedì sera, è in stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Lo spagnolo è stato denunciato da una delle due vittime dell’aggressione, insieme a lui è stato arrestato anche un altro uomo. LA VICENDA – Sono ore calde quelle che sta vivendo l’attaccante del Valencia. Da lunedì sera è in stato di arresto con l’accusa di violenza sessuale in cui sarebbero rimaste coinvolte due donne. (Europa Calcio)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il 31 agosto, poche ore dopo la denuncia della donna i tre giovani, tutti originari di Palagiano (Taranto) - di 23, 27 e 34 anni - sono stati arrestati dai carabinieri e messi in carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo. (bari.corriere.it)

MASSAFRA – «Perché piangi? Stavamo giocando». Così uno dei tre uomini fermati con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una 23enne, si sarebbe rivolto alla vittima dopo quei momenti terribili. (StatoQuotidiano.it)

I tre giovani di Palagiano, di 23, 27 e 34 anni, fermati per il presunto stupro di una ragazza di 23 anni di Massafra, che ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, sono stati interrogati questa mattina dal gip Francesco Maccagnano nell’ambito dell’udienza di convalida. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

“Dopo la violenza di gruppo l’hanno minacciata anche mentre era in ospedale”: la notte dell’orrore della 23enne abusata da tre uomini

Due indagati avrebbero negato le accuse di violenza sessuale parlando di rapporto consenziente, mentre il terzo si è avvalso della facoltà di non rispondere. (Espansione TV)

I tre, infatti, avrebbero prima accompagnato i due compagni, e poi, rimasti soli con la vittima, avrebbero abusato sessualmente di lei. Dopo aver trascorso la serata fuori, aveva accettato insieme a due amici il passaggio in auto di tre giovani uomini, senza minimamente immaginare che cosa sarebbe accaduto. (il Giornale)

Tanto che davanti agli inquirenti lo ha riconosciuto non solo con il nome di battesimo, ma anche con il nomignolo con cui lo chiamavano. Era salita in auto per tornare a casa dopo una serata trascorsa in un locale a ballare con gli amici. (La Repubblica)