Trump annuncia la resa degli Houthi mentre Israele bombarda Sana’a

Trump annuncia la resa degli Houthi mentre Israele bombarda Sana’a
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ESTERI

Mentre i raid israeliani continuano a colpire lo Yemen, riducendo in macerie l’aeroporto internazionale di Sana’a, Donald Trump ha sorpreso tutti dichiarando la fine delle ostilità tra gli Stati Uniti e il movimento degli Houthi. «Si sono arresi, non combatteranno più», ha affermato il presidente americano durante una conferenza stampa con il premier canadese Carney. «Non c’è un accordo formale, ma ci hanno chiesto di fermare i bombardamenti, promettendo a loro volta di cessare gli attacchi alle navi nel Mar Rosso».

Le parole di Trump arrivano in un momento in cui il conflitto mediorientale, ormai giunto al suo 579esimo giorno, sembrava destinato a inasprirsi ulteriormente. Proprio nelle ultime ore, l’esercito israeliano ha intensificato le operazioni nello Yemen, ordinando l’evacuazione dell’aeroporto di Sana’a prima di distruggerlo con una serie di attacchi aerei. Una mossa che, stando a fonti locali, avrebbe causato danni ingenti, sebbene il bilancio delle vittime non sia ancora chiaro.

Intanto, il presidente americano ha fornito un aggiornamento sugli ostaggi ancora nelle mani di Hamas: «Tre prigionieri sono morti a Gaza, mentre soltanto 21 rimangono vivi». Una notizia che ha riacceso i timori per la sorte dei civili coinvolti nel conflitto, anche se Trump ha sottolineato gli sforzi diplomatici in corso per ottenerne la liberazione. «È una situazione terribile, ma stiamo lavorando senza sosta», ha aggiunto, senza entrare nel dettaglio delle trattative.

Quella tra Washington e gli Houthi, invece, appare una tregua unilaterale, non concordata con Israele, che prosegue la sua offensiva nello Yemen. Se da un lato Trump ha accolto con favore la presunta resa del gruppo fondamentalista, dall’altro Tel Aviv sembra determinata a proseguire i bombardamenti, considerati cruciali per contrastare l’influenza iraniana nella regione. Una divergenza di strategie che, sebbene non esplicitamente dichiarata, lascia intravedere tensioni tra alleati.