Il papa torna a Castel Gandolfo: Leone XIV ripristina una tradizione interrotta per dodici anni

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Redazione Interno Redazione Interno   -   Alle 17 di domenica pomeriggio, papa Leone XIV è arrivato a Villa Barberini, la residenza estiva dei pontefici, dove trascorrerà due settimane di riposo. "Che bello essere qui", ha commentato rivolgendosi a chi lo ha accolto, una decina di fedeli e il sindaco Alberto de Angelis, sotto uno striscione di benvenuto. Un gesto semplice, ma carico di significato, che segna il ritorno a una consuetudine sospesa durante il pontificato di Francesco, il quale aveva preferito rimanere in Vaticano anche nei mesi più caldi.

Quella di Leone XIV – il cui nome, non a caso, evoca un richiamo alla tradizione – è una scelta che riapre una pagina chiusa da dodici anni. L’ultimo a soggiornarvi era stato Benedetto XVI, che amava definire Castel Gandolfo una "piccola città circondata dalla bellezza della creazione", con il suo lago vulcanico incastonato tra i colli Albani e il clima mite dei Castelli Romani. Un luogo di quiete, frequentato dai papi da quattro secoli, anche se la sua storia affonda radici ben più lontane.

Padre Tadeusz Rozmus, presente all’arrivo del pontefice, ha raccontato ai giornalisti di aver scherzato con lui offrendogli la propria moto. "Con Leone XIV si può sempre fare una battuta – ha detto –, ma l’importante è che ora possa riposare". Il papa, dal canto suo, ha espresso gratitudine per l’opportunità di incontrare la gente e di poter continuare il suo lavoro in un contesto così suggestivo.