Morandi, Alessandro Benetton: “Avremmo dovuto subito chiedere scusa

Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

“Avremmo dovuto subito chiedere scusa, a prescindere dal fatto che Edizione deteneva solo poco più del 30% di Atlantia nel cui consiglio – composto in maggioranza da amministratori indipendenti – sedeva un solo Benetton.

Dal 2012 ha presieduto Benetton Group ma nel 2016 ha lasciato anche il consiglio d’amministrazione per divergenze con la famiglia.

Nel settembre 2018 Gilberto Benetton, scomparso pochi mesi dopo, disse che il silenzio della famiglia dopo il crollo del Ponte Morandi in cui sono morte 43 persone era “segno di rispetto“. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Questo in un Cda in cui, innanzitutto, sono rappresentate da un componente ciascuna delle altre discendenze familiari, ossia Carlo Bertagnin Benetton (figlio di Giuliana), Christian Benetton (di Carlo) ed Ermanno Boffa (marito di Sabrina Benetton, figlia di Gilberto). (Corriere della Sera)

Alessandro Benetton: Ecco perché ho accettato la sfida di famiglia. In questo video spiega gli errori fatti in passato, i problemi di immagine e i progetti per il futuro. (Il Mattino di Padova)

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Nata nel 1981, Edizione elenca attualmente nel board, oltre all’ex-commissario dell’Ilva, Enrico Laghi, i consiglieri Alessandro e Christian Benetton, Franca Bertagnin Benetton, Ermanno Boffa, Claudio De Conto e Vittorio Pignatti-Morano Campori. (fashionmagazine.it)

"Se questo cambio di passo della holding è reale potrebbero iniziare a rinunciare all’eventuale compenso del “solo 30%” derivante dall’accordo per la “vendita” della società, destinandoli ad interventi strutturali sulla rete gestiti da parti terze, ad esempio". (Primocanale)

La risposta è complessa, ed è anche per questo che ho deciso di parlarne in questo appuntamento di #UnCaffèConAlessandro. Da oggi quindi comincia una nuova sfida, che non vedo l’ora di raccontarvi come sempre, passo dopo passo, qui su questo canale» (Corriere della Sera)