Tutti gli affari di Almasri, il trafficante dello scandalo
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Ansa Patente turca e auto tedesca. Esibisce la carta d’identità di un paradiso fiscale. In tasca, la chiave elettronica di un appartamento nel villaggio per ricchi a Istanbul. C’è chi in Libia va cercando il petrolio. E chi a Tripoli ha trovato l’America. Come il generale Almasri. Ora che è un superlatitante non potrà facilmente recarsi a Londra partendo da Tripoli e facendo scalo a Roma. E chissà cosa avrebbe da dire il generale agli avvocati di un noto studio inglese specializzato in diritto dell’immigrazione. (Avvenire)
Ne parlano anche altre testate
Milano, 29 gen. "Ascoltare dalla voce di chi nei campi libici purtroppo c'è stato a lungo e ha subito torture e vessazioni le parole che abbiamo ascoltato ora aggravano ancora di più quello che è accaduto in questi giorni. (il Dolomiti)
Giorgia Meloni e i suoi ministri dovevano venire a chiarire in aula davanti al Paese perché è stato liberato e rimandato in Libia un torturatore libico. E oggi anche i ministri sono spariti". (la Repubblica)
Nessun giallo, nessun complotto. Non c’è nulla di misterioso nel ritardo con cui la Corte penale internazionale ha spiccato il mandato di cattura internazionale per Najem Osama Almasri: lo sostiene l’ex giudice della Corte dell’Aja Cuno Tarfusser. (Open)
Il libico è stato arrestato a Torino su richiesta della Corte penale internazionale dell’Aja, rilasciato a Roma e riportato in Libia con un volo di Stato. (L'Eco di Bergamo)
Con tutti i crimini contro l’umanità che ha commesso per me è un incubo, da cui non mi sono più svegliati fin dal 2019. “Almasri per me è un torturatore, un trafficante di esseri umani, un criminale di guerra, uno stupratore. (Il Fatto Quotidiano)
"Sono stato torturato nella prigione di Almasri. Mi ha colpito con un bastone e mi ha rubato la croce che portavo al collo. E mi ha torturato quando ho tentato di scappare. Sono cristiano, vengo dal Sud Sudan. (Il Sole 24 ORE)