Ora l’Ue se la prende con l’Eni: “Pagare in rubli significa violare le sanzioni”

Il Primato Nazionale INTERNO

Roma, 18 mag – Il vicepresidente della Commissione europea, Frans Tiemmermans, ha così risposto in merito all’apertura di due conti da parte di Eni presso Gazprombank: “Pagare in rubli significa violare le sanzioni.

Ed è una violazione anche dei contratti stipulati che prevedono in quale valuta pagare.

E’ poi Gazprombank, non sanzionata da Bruxelles, che provvede poi a cambiare il denaro presso la banca centrale russa e a depositarlo su un secondo conto. (Il Primato Nazionale)

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Dal giorno dell'inizio di quella che i russi definiscono un'«operazione militare speciale» sono già state bandite dal paese Facebook e Instagram, considerate piattaforme «estremiste». SocGen diventa così la prima, tra le tre banche dell'Europa occidentale più esposte in Russia, ad abbandonare il paese. (Milano Finanza)

Ad accentuare le perdite, la notizia che alcune banche cinesi hanno congelato all'improvviso i conti correnti dei clienti. Considerando i primi quattro mesi dell'anno, il Giappone ha registrato un disavanzo commerciale di 4. (Milano Finanza)

“È in euro anche perché il conto stesso è stato emesso in euro da Gazprom. Questa settimana l’esecutivo dell’Unione Europea ha detto agli Stati membri che possono continuare ad acquistare gas russo senza violare le sanzioni imposte alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. (MeteoWeb)

Dopo la brutta esperienza con il BVB, terminata con l’esonero dopo la brusca sconfitta per 5-1 contro lo Stoccarda, l’allenatore è pronto a tornare. Il Borussia Monchengladbach è pronto a richiamare in panchina Lucien Favre. (Calcio In Pillole)

Eni ha avviato le procedure per aprire i conti K presso Gazprombank, come richiesto da Gazprom Export per i pagamenti del gas secondo le nuove regole imposte dal Cremlino. I due conti K, uno in euro e uno in rubli, sottolinea Eni, rappresentano comunque una «pretesa unilaterale di modifica dei contratti in essere. (Milano Finanza)

Il veto ungherese riporta al centro del dibattito il tema dell’unanimità sulle decisioni dell’Unione Al Consiglio Affari Esteri l’Ungheria ha confermato il suo veto alle nuove misure contro il Cremlino, che prevedono tra l’altro il divieto di importazione di petrolio dalla Russia a partire dal 2023. (Sardegna Reporter)