Stellantis, storica chiusura in Italia: è ufficiale, dipendenti in lacrime

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Derapate Alla Guida ECONOMIA

Incredibili novità all’orizzonte in Italia, con la chiusura che ormai è ufficiale ed è una durissima botta per i dipendenti. Non è di certo un periodo semplice per le grandi aziende italiane del mondo dei motori, con la crisi che ha colpito il settore come poche volte si era visto in passato. Gli stabilimenti stanno producendo al minimo e dunque c’è davvero paura per il futuro di tante famiglie che sono appese alla speranza di una non chiusura. (Derapate Alla Guida)

Se ne è parlato anche su altre testate

In questo incontro, fa sapere Ansa, si è discusso principalmente delle prospettive occupazionali e del futuro dell’impianto, che ha sempre rappresentato un pilastro nella storia di Fiat, ora parte di Stellantis: la preoccupazione è alta tra i rappresentanti di Fim, Uilm, Uglm e Fismic, dato che la chiusura del reparto motori, composto da circa 450 operatori, potrebbe avere ripercussioni significative sull’occupazione locale. (FormulaPassion)

«Nella fabbrica degli estremismi accade che c’è da produrre e il numero degli occupati è inferiore al numero che dovrebbe essere utilizzato per garantire la produzione richiesta. Al contempo si riducono i lavoratori, si è passati da un periodo di forte cassa integrazione a uno di elevata produzione. (Orticalab)

Lo stabilimento di Termoli, storico fiore all'occhiello dell'industria automobilistica italiana, si trova oggi a una svolta decisiva e il suo futuro appare più che mai incerto. Se, alla fine di aprile 2025, i primi avvertimenti sulla smontaggio della linea di motori FIRE 16V hanno scosso l'opinione pubblica, le ultime notizie dei sindacati hanno rafforzato le preoccupazioni sulla sostenibilità a lungo termine dell'impianto. (ItalPassion)

Per conoscere in dettaglio i programmi di Stellantis in vista della produzione della nuova Jeep Compass in versione completamente elettrica, l’Assessore allo Sviluppo Economico Francesco Cupparo ha fatto visita allo stabilimento di San Nicola di Melfi. (Ufficio Stampa Basilicata)

“Dopo le dichiarazioni di esuberi con uscite incentivate comunicate alle organizzazioni sindacali territoriali nelle scorse settimane, rispettivamente a Pratola Serra per 50 lavoratori e 300 a Pomigliano D’Arco, si aggiungono in questi giorni le ulteriori uscite per 200 lavoratori a Termoli e ben 500 a Melfi. (Fiom-Cgil nazionale)

Solo il 17 dicembre scorso era stato annunciato in pompa magna presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il cosiddetto “Piano Italia” che nelle enunciazioni dovrebbe garantire il rilancio del gruppo nel nostro Paese. (il manifesto)