Dipendenza per i medici di medicina generale?

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Quotidiano Sanità SALUTE

Dipendenza per i medici di medicina generale? 07 GEN Riproduzione riservata Altri articoli in Lettere al direttore di Carlo Cantamessa- Gentile Direttore,da una conversazione con un collega medico molto impegnato nella professione, emergono queste considerazioni. Quando si prospetta la dipendenza dei medici di medicina generale (MMG) si semplificano problemi complessi e si distoglie l'attenzione.Il MMG è sì un “libero” professionista convenzionato con degli obblighi precisi, stabiliti da un accordo collettivo nazionale (ACN), ma proprio per questo gestisce autonomamente, ed include nel proprio budget, i fattori di produzione della propria attività:1 i locali e le attrezzature (lettino e frigorifero, per citare i più semplici)2 le utenze dello studio medico3 i supporti informatici, compresi computer e stampanti4 i dipendenti amministrativi e il collaboratore infermieristico5 i mezzi per effettuare l’attività domiciliare. (Quotidiano Sanità)

Ne parlano anche altre fonti

Medici di famiglia, la riforma prevede di renderli lavoratori dipendenti. Che cosa cambierà L’idea è migliorare l’offerta per i cittadini a livello territoriale con i medici di famiglia che lavoreranno nelle Case di comunità e nei Cot, le centrali operative territoriali (- DottNet)

Romagna insorge: 'La proposta trapelata nei giorni scorsi di assumere i Medici di Famiglia come lavoratori DIPENDENTI e SUBORDINATI per riempire... (Virgilio)

Il 2025 si apre con l’ipotesi di alcune grandi novità per i medici di base, con il governo di Giorgia Meloni che starebbe lavorando a un testo di legge per renderli lavoratori dipendenti del Ssn (Servizio sanitario nazionale) e non più dei liberi professionisti. (QuiFinanza)

Medici di famiglia, vecchio studio addio: i nuovi assunti dentro le Case di comunità

Preliminare e’ la domanda: esiste un numero di telefono del SSN? Oggi no, ma in potenza sì. Un recente articolo del nefrologo Giuseppe Remuzzi (Istitituto Mario Negri) su Il Corriere sollecita alcune considerazioni. (L'HuffPost)

I nuovi medici di base saranno assunti direttamente dal Servizio Sanitario Nazionale e saranno assegnati prioritariamente alle oltre 1400 Case di Comunità. Entro la metà del prossimo anno, questi istituti apriranno in tutta Italia con i fondi del PNRR. (Tag24)

I giovani dottori che decideranno dopo la nuova specializzazione universitaria in cure primarie di diventare medici di famiglia non saranno più infatti come oggi dei “liberi professionisti” che siglano una convenzione con il Ssn in base alla quale tenere aperti i loro ambulatori per alcune ore al giorno gestendo un determinato numero di pazienti (1500 al massimo che con le deroghe arrivano in media a 1800) in modo autonomo e spesso troppo isolato, ma saranno dei veri e propri dipendenti assunti con orari e contratti nazionali. (Il Sole 24 ORE)