Bombe e fame: le armi di Israele contro un popolo allo stremo

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Tentiamo di immaginare di trovarci da due mesi senza cibo, medicine, con pochissima acqua, magari infetta. Impossibile. Per noi è impossibile immaginarlo, perché troppo lontano dalla nostra realtà, dai nostri frigoriferi mediamente pieni, dalle nostre migliaia di farmacie aperte, dai nostri rubinetti di acqua potabile che non ci tradiscono mai. Non è retorica, ma la constatazione della nostra estraneità davanti a una catastrofe umanitaria alla quale sembra nessuno voglia porre rimedio, quella in corso a Gaza (Collettiva)
Ne parlano anche altre testate
Nessun cibo entra a Gaza dall’inizio di marzo. Due milioni di palestinesi sono assediati non solo dai bombardamenti. Le persone muoiono di fame, anche se oltre cento tonnellate di cibo e aiuti sono fermi al confine egiziano. (Comune-info)
La valutazione che l’Agenzia per gli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha) fa del Piano israeliano di distribuzione del cibo a Gaza non lascia spazio a interpretazioni. GERUSALEMME – «Incompatibile con i principi umanitari», «illegale», «rischioso», in altre parole: «Infattibile». (la Repubblica)
“Si tratta di un’iniziativa caritatevole e non governativa”, ha aggiunto la portavoce … L’ambasciatore americano a Gerusalemme, Mike Huckabee, ha confermato che “Israele non sarà coinvolto nella distribuzione degli aiuti nella Striscia”, ma garantirà la sicurezza per le operazioni della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). (Il Fatto Quotidiano)

“La scelta di impedire l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza, compresa l’acqua? È una scelta talmente criminale che sta mettendo in pericolo i tradizionali buoni rapporti tra Netanyahu e Trump”. (Il Fatto Quotidiano)
Distribuire il cibo solo a chi viene identificato con la scansione del viso. Le Nazioni Unite ritengono incompatibile con i principi umanitari questa soluzione che il governo israeliano propone di fronte alle disperate condizioni dei palestinesi nella striscia di Gaza (RaiNews)
Città del Vaticano Un appello «a salvare la nostra umanità» perché si faccia «tutto il possibile per raggiungere un cessate il fuoco» nella Striscia di Gaza dove ormai le condizioni di vita sono disperate. (Vatican News)