Sit-in Odg Lazio e Stampa Romana, 'Free Cecilia Sala'
Articolo Precedente
Articolo Successivo
"Free Cecilia Sala". È l'unica frase che si legge sui fogli bianchi distribuiti a piazza dei Santi Apostoli, a Roma, nel corso del sit-in silenzioso, senza megafoni e striscioni, promosso dall'Ordine dei Giornalisti del Lazio e dall'Associazione Stampa Romana per "chiedere l'immediata scarcerazione" della giornalista arrestata in Iran lo scorso 19 dicembre. Un presidio che, come spiegato dal presidente dell'Odg del Lazio, Guido D'Ubaldo, "si ispira alle parole del presidente Mattarella nel discorso di fine anno, laddove ha reclamato la liberazione di Cecilia Sala e ha difeso la libertà di informazione". (Tiscali Notizie)
La notizia riportata su altre testate
Renato Sala, alla notizia della scarcerazione di Cecilia, ha dismesso l’aplomb da importante manager bancario e liberato le emozioni viscerali di un padre che ha saputo di poter finalmente riabbracciare sua figlia, dopo aver vissuto gli ultimi 20 giorni nell’angoscia, in attesa del suo ritorno. (ilmessaggero.it)
Cecilia Sala è libera dalla prigione di Evin a Teheran. L’aereo di Stato l’ha riportata a casa ieri 8 Gennaio, dopo l’annuncio del ministro Giorgia Meloni e dopo e 21 giorni di prigionia e una lunga trattativa con il Ministro degli affari esteri Tajani. (Magazine)
ROMA (ITALPRESS) - Nel video di Palazzo Chigi le immagini dell'arrivo in Italia della giornalista Cecilia Sala dopo la liberazione e l'abbraccio con il compagno e con i genitori. L'aereo che ha prelevato la giornalista a Teheran, dove era reclusa dal 19 dicembre, è atterrato all'aeroporto di Ciampino. (Il Sole 24 ORE)
Finisce l’incubo per Cecilia Sala. “Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. (Frosinone News)
Cecilia Sala è stata liberata: tutte le ultime notizie in diretta e gli aggiornamenti sulla giornalista romana arrivata in Italia dall'Iran. (Fanpage.it)
Da mesi invochiamo un’altra impresa impossibile, adesso anche con una petizione sulla piattaforma IoScelgo.org, per portare in Italia la nostra collaboratrice Aya Ashour, invitata per ragioni accademiche dall’Università per stranieri di Siena: chiediamo “al Ministero degli Affari Esteri Italiani di intervenire facendo pressione sulla comunità internazionale per ristabilire il diritto allo studio anche per chi vive nella Striscia di Gaza: se le università italiane, nella loro autonomia protetta dalla Costituzione, invitano ufficialmente qualcuno, dovrebbe esserci un impegno istituzionale perché questi inviti possano concretizzarsi. (Il Fatto Quotidiano)