Puff Diddy, la vicenda processuale del rapper diventa una docuserie su Netflix prodotta da 50 Cent
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Le vicende giudiziarie che hanno coinvolto Puff Diddy nelle ultime settimane diventeranno una docuserie che sarà distribuita da Netflix. L’ annuncio è stato dato da 50 Cent, altro personaggio iconico dell’hip hop americano, che reciterà nella serie e sarà anche il principale finanziatore e produttore del progetto. La regia sarà affidata ad Alexandria Stapleton, già vincitrice di un Emmy. Il rapper ha precisato che parte dei proventi raccolti dalla serie saranno devoluti ad associazioni che difendono le vittime di abusi e violenze sessuali. (la Repubblica)
Su altri media
Puff Daddy ha sguinzagliato gli avvocati per un nuovo appello contro la decisione del giudice federale di tenerlo in prigione, in attesa del processo per accuse di traffico sessuale. (Il Fatto Quotidiano)
Gli avvocati di Sean “Diddy” Combs, attualmente in stato di arresto e su cui pendono varie gravi accuse tra cui violenza sessuale e tratta ai fini dello sfruttamento sessuale, hanno chiesto nuovamente che il loro cliente sia rilasciato su cauzione. (Rolling Stone Italia)
La terribile vicenda che ha coinvolto il rapper Sean "Diddy" Combs, anche noto con il nome di Puff Daddy, si allarga ancora di più: in arrivo nuove accuse di abusi sessuali da parte di più di cento persone, tra le quali ne risulterebbe anche una che all'epoca dei fatti aveva solo 9 anni. (leggo.it)
Video suggerito Sean "Diddy" Combs potrebbe presto affrontare nuove accuse da parte di oltre 100 uomini e donne che hanno ottenuto rappresentanza legale e intendono intentare cause civili contro il magnate dei media nelle prossime settimane, secondo quanto dichiarato dall'avvocato di Houston, Tony Buzbee. (Fanpage.it)
Ricevere questo tipo di materiale non richiesto è abbastanza comune per i reporter di grandi gruppi mediatici con indirizzi e-mail accessibili. Simpson, la mafia e l’omicidio di due donne che si erano appena sposate nello Utah; solo di recente ho appreso che si fa chiamare Chris Todd e che ha avuto contatti occasionali con i media tradizionali. (Vanity Fair Italia)