Il tragico incidente di Fred Buscaglione che nessuno dimentica: cosa era successo

L’incidente per Fred Buscaglione fu fatale.

Fred Buscaglione ancora oggi resta un grande mito, sono in tanti che in occasione dei suoi 100 anni non possono fare a meno di ricordarlo con uno dei suo brani immortali.

La Stampa di domenica 7 febbraio 1960: «Ventimila persone hanno seguito i funerali di Fred Buscaglione Una parte della folla, pervasa da un’assurda morbosità, ha travolto i cordoni della polizia, per vedere i divi della canzone e strappare autografi». (Metropolitan Magazine )

Su altre fonti

I suoi brani più celebri Alla fine degli anni Cinquanta Fred Buscaglione è uno degli uomini di spettacolo più richiesti, non solo come cantante. Il matrimonio con Fatima tra gioie e dolori Fred Buscaglione, cantando e suonando il pianoforte, trova la sua dimensione musicale (Sky Tg24)

"Guarda che luna, guarda che mare, da questa notte senza te dovrò restare.": sono passati cento anni dalla nascita (23 novembre) di Fred Buscaglione. Il look di Fred fece il resto del successo: baffetti, doppiopetto gessato, cappello a larghe falde; un gangster americano prestato alla musica. (Gazzetta del Sud)

Di sicuro non riuscirebbe a sentire il suo dirimpettaio e paroliere Leo Chiosso. Abitavano in Vanchiglia, raccontavano la notte (La Stampa)

Le canzoni più famose di Fred Buscaglione. Se si parla di Fred Buscaglione si pensa immediatamente a questo ritornello: “Guarda che luna, guarda che mare, da questa notte senza te dovrò restare…”. Oggi, 23 novembre, Fred Buscaglione avrebbe compiuto 100 anni. (Contra-Ataque)

Nato a Torino il 23 novembre 1921 (sotto il segno zodiacale del Sagittario), Fred Buscaglione – nome d’arte di Ferdinando Buscaglione – è stato un celebre artista italiano, tra i più noti cantautori e polistrumentisti del ‘900. (Metropolitan Magazine )

Nato a Torino il 23 novembre 1921 come Ferdinando Buscaglione, oggi compirebbe 100 anni. E se la sua scomparsa è stata prematura, il suo mito è cresciuto postumo con successi come «Eri piccola», «Che bambola» o «Guarda che luna» (Corriere della Sera)