'Queer', l'amore e la perdizione di Daniel Craig e Drew Starkey: la clip
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È il 1950. William Lee è un americano sulla soglia dei quaranta espatriato a Città del Messico. Passa le sue giornate quasi del tutto da solo, se si escludono le poche relazioni con gli altri membri della piccola comunità americana. L'incontro con Eugene Allerton, un giovane studente appena arrivato in città, lo illude per la prima volta della possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno. (la Repubblica)
Su altre testate
Al Festival del Cinema di Venezia Daniel Craig ha cambiato le carte in tavola. (Cosmopolitan)
“James Bond gay? L’importante è che compia le sue missioni”. Sussurri e gridolini durante la conferenza stampa di Queer di Luca Guadagnino al Festival di Venezia 2024. (Il Fatto Quotidiano)
Se Almodóvar con The Room Next Door asciuga il melodramma per raggiungere l’essenzialità, Guadagnino con Queer fa il percorso inverso: moltiplica la disperazione che inquina l’amore tra i due protagonisti e la ribadisce quasi a ogni scena, come per soffocare ogni altro elemento. (Corriere della Sera)
Trascorre il suo tempo facendo baldoria in alcuni bar, intrattenendo conversazioni sarcastiche con compagni di bevute americani o andando in cerca di sesso. Daniel Craig interpreta Lee, un flâneur burroughsiano perennemtne ubriaco che vive a Città del Messico nei primi anni Cinquanta. (Vanity Fair Italia)
Una storia in cui passione e droga che non lasciano spazio a momenti di lucidità, i cui protagonisti prendono i volti di Daniel Craig e Drew Starkey nel nuovo film di Luca Guadagnino presentato al Festival di Venezia. (Fanpage.it)
Ansa/Fabio Frustaci (Avvenire)