Mafia, blitz a Palermo: in cella il nipote del ‘papa’ Michele Greco

LaPresse INTERNO

Il presupposto per assicurare nel tempo ai due l’egemonia sulle altre famiglie assorbite sotto l’influenza del mandamento mafioso di Ciaculli (già Brancaccio) è stato assicurato dal rapporto di parentela con l’ex capo della commissione Michele Greco “il papa”

Le indagini che hanno portato alla decapitazione del mandamento di Ciaculli nascono dalle risultanze investigative successive al maxi blitz Cupola 2.0 del dicembre 2018 in cui i carabinieri sventarono il tentativo di ricostituire la commissione provinciale di cosa nostra. (LaPresse)

Su altri giornali

Già dall’operazione 'Cupola 2.0' del dicembre 2018 era emersa la figura di di Leandro Greco, giovane nipote dello storico boss di Ciaculli, Michele Greco. E' stata anche accertata dalla Polizia la disponibilità di armi in capo al gruppo; armi perfettamente funzionanti, a disposizione della famiglia mafiosa, pronte per essere utilizzate per i loro scopi criminali (Gazzetta del Sud - Edizione Sicilia)

– hanno tratto in arresto un giovane 27enne del luogo, poiché ritenuto responsabile di un tentativo di estorsione ai danni di un suo coetaneo. La vittima denunciava, presso la Stazione di Mottola, di essere oggetto […] (Tarantini Time)

I due imponevano la compravendita di immobili e si accordavano con la ‘ndrangheta per lo spaccio di cocaina. A questo puntavano dopo la seconda guerra di mafia, forti della caratura di Michele Greco, detto il Papa, loro parente. (Il Fatto Quotidiano)

Il fratello del boss di San Cristoforo era accusato di minacce ai danni di un pubblico ufficiale del carcere di Opera a Milano. CATANIA – “Ha l’infermità mentale”. (Live Sicilia)

I fermati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere, traffico di droga ed estorsione. Almeno 50 le richieste di pizzo accertate durante le indagini. (PalermoToday)

Secondo le risultanza degli investigatori, al vertice della famiglia mafiosa della Roccella sarebbero Giovanni DI LISCIANDRO e Stefano NOLANO. Il quadro probatorio ricostruito dai Carabinieri ha infine permesso di fornire una situazione completa della locale realtà mafiosa, caratterizzata da una diatriba interna alla famiglia mafiosa di Corso dei Mille (Filodiretto Monreale)