Omicidio Vannini, attesa la sentenza della Cassazione. I genitori di Marco: "I Ciontoli continuano a mentire"

RomaToday INTERNO

E' attesa per oggi l'udienza della Corte di Cassazione che potrebbe chiudere definitivamente la vicenda dell'omicidio di Marco Vannini, ucciso da un colpo di pistola nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 mentre era a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale romano.

"Marco - ha detto la mamma - mi ha detto di stare tranquilla e che andrà tutto bene"

Marina Conte e Valerio Vannini, i genitori di Marco, parlando fuori dalla Cassazione, incalzati dai cronisti, hanno commentato le recenti dichiarazioni rilasciate sui social da Federico Ciontoli: "I Ciontoli hanno sempre mentito, continuano a mentire e non si vogliono prendere le loro responsabilità". (RomaToday)

La notizia riportata su altri media

Lo ha dichiarato Marina Conte, madre di Marco Vannini, prima di entrare in Corte di Cassazione dove è attesa la sentenza definitiva per l'omicidio del figlio. (LaPresse) "Più che la verità, mi aspetto giustizia. (Leggo.it)

La vittima venne portata presso il punto di primo soccorso di Ladispoli a notte fonda, quasi due ore dopo essere stato colpito da un colpo di pistola sparato dall’arma che Ciontoli teneva in casa. Confermate anche le condanne a nove anni e quattro mesi per la moglie di Ciontoli, Maria Pizzillo e ai due figli Federico e Martina Ciontoli. (LaPresse)

Gli imputati per la morte del 20enne sono Antonio, Federico e Martina Ciontoli, oltre a Maria Pezzillo. Le dichiarazioni della famiglia di Marco Vannini prima di entrare in aula ( dalla pagina Fb di Chi l’ha visto) (Ultime Notizie Flash)

Per questi ultimi il pg ha formulato un’ipotesi di attenuazione della pena, spiegando che agirono su indicazione del capo famiglia. Gli imputati erano gli unici che avrebbero potuto impedirne la morte" (Adnkronos)

Al loro fianco tutta la famiglia e fuori dall’aula altri parenti, amici, conoscenti, c’è anche il sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci. Mentre il ventunenne urlava, preso dal panico per il dolore, i Ciontoli non fecero nulla per salvarlo, preoccupati che il capofamiglia, militare di carriera, potesse perdere il lavoro (LaPresse)

Motivazioni della sentenza altrettanto dure nei confronti dei Ciontoli: «Hanno mentito, usando crudeltà e depistando gli investigatori», si legge in uno dei passaggi. Non sono bastate quattro sentenze, trenta udienze e le prese di posizione perfino di ministri per porre la parola fine al processo. (ilmessaggero.it)