"Facebook cavalca la rabbia sociale per ottenere più traffico e introiti pubblicitari": la 3° puntata dell'inchiesta del Wall Street Journal
In un’intervista, il vicepresidente di Facebook Lars Backstrom ha affermato che qualsiasi algoritmo rischia di promuovere contenuti discutibili o dannosi per alcuni utenti.
I documenti visionati dal Wall Street Journal mostrano però come, in realtà, la società perseguisse l’obiettivo diametralmente opposto.
“Come qualsiasi forma di indicizzazione ci saranno alcuni modi in cui verrà sfruttata e di cui ci si potrà avvantaggiare
Con una ragione molto semplice: post di questo tipo aumentano il traffico e il tempo che gli utenti passano sul social. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altri giornali
– Mark Zuckerberg ha affermato pubblicamente che Facebook consente ai suoi oltre tre miliardi di utenti di parlare sullo stesso piano delle elite della politica, della cultura e del giornalismo e che i suoi standard di comportamento si applicano indistintamente a tutti. (Imola Oggi)
“A differenza del resto della nostra comunità – si legge in un documento interno – queste persone possono violare i nostri standard senza conseguenze”, una pratica che “non è giustificabile in pubblico”. (Il Fatto Quotidiano)
I contenuti degli utenti di questa categoria vengono controllati dal programma di convalida incrociata XCheck. Prima che il post fosse cancellato da Facebook, è stato visto da milioni di fan della star brasiliana. (Sputnik Italia)