Armi all'Ucraina, oggi il test per Draghi al Senato. Le condizioni del governo

Corriere della Sera INTERNO

I 5 Stelle non vorrebbero, Leu li segue, il Pd, con Alessandro Alfieri e Piero De Luca, propone due possibili mediazioni.

Si tenta quindi di introdurre un passaggio assai generico sul fatto che il governo «continuerà ad aggiornare il Parlamento».

Le condizioni dell’esecutivo guidato da Draghi che non vuole sentirsi sotto tutela. L’onore delle armi si concede a un avversario che combatte strenuamente. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Il testo della risoluzione delle forze di maggioranza è il frutto di una mediazione lunga e complicata, raggiunta dopo l’intervento prima del voto di Mario Draghi. Lasciando Palazzo Madama a chi chiede se sia soddisfatto per l’esito del voto sulla risoluzione si limita ad annuire. (Il Riformista)

"L'Italia, ed io personalmente, cerchiamo questa pace, l'abbiamo cercata sin dall'inizio. Per una parte, che oggi sta continuando la guerra e cercando posizioni di vantaggio e solo quando queste posizioni di vantaggio all'interno dell'Ucraina, occupando parte dell'Ucraina, saranno stabilizzate, per questa parte solo allora si potrà cominciare a parlare di pace. (ilGiornale.it)

Il testo è stato approvato a Montecitorio con 410 voti a favore, 29 contrari e 34 astenuti (Fdi) (Tiscali Notizie)

Come il Parlamento ci ha già detto di fare, come ci avete chiesto voi». Così, al culmine di una irrepetibile legislatura, il M5S si sfalda, seguendo il profilo tipico dei partiti “personali” inaugurati con l’avvento di Silvio Berlusconi sulla scena politica italiana (L'INDIPENDENTE)

Così il premier Mario Draghi, risponde, arrivando in Senato, a chi gli chiede se sia preoccupato della stabilità della maggioranza Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, nelle comunicazioni al Senato sul consiglio europeo. (ilgazzettino.it)

Nuove armi all’Ucraina: prima lo scontro, poi il sì a Draghi. Di Maio strappa: è scissione. FRANCESCO OLIVO (La Stampa)