Beirut: presidente libanese, non permetteremo di prendere in ostaggio il Paese

LaPresse ESTERI

(LaPresse) – “Non permetteremo a nessuno di prendere in ostaggio il Paese per i propri interessi o calcoli”.

Milano, 14 ott.

Così il presidente del Libano, Michel Aoun, precisando che “l’accaduto sarà oggetto di un seguito giudiziario, che porterà ad accertare i responsabili e i mandanti”, così come accadrà per l’esplosione al porto di Beirut

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Se ne è parlato anche su altre testate

Secondo quanto riportano Hezbollah e Amal, i "cecchini" hanno aperto il fuoco per primi contro manifestanti degli stessi movimenti sciiti che stavano protestando contro la gestione delle indagini sull’esplosione al porto di Beirut dell’agosto 2020. (L'Unione Sarda.it)

Così il presidente del Libano, Michel Aoun, citato dai media. (LaPresse) – “La strada non è il luogo dell’obiezione, e l’erezione di barricate o l’escalation di posizioni non portano la soluzione”. (LaPresse)

L’immediata reazione dei manifestanti, già ampiamente armati, non permette di escludere la possibilità che sia tutto frutto dell’ingegno di Hezbollah. Le scene di violenza hanno infatti subito riportato al dramma consumatosi nel Paese tra il 1975 e il 1990. (L'HuffPost)

Tarek Bitar, il magistrato che in Libano vuole portare a processo la classe politica di Gabriella Colarusso 14 Ottobre 2021 di Gabriella Colarusso. Quindi lei concorda sul fatto che siano state milizie cristiane a sparare, nonostante l'assenza di rivendicazione? Lo specchio di un Paese, quello che Young studia da decenni, dove la gente sopravvive arrangiandosi, senza mai contare sullo Stato. (La Repubblica)

È quanto avevano denunciato in mattinata Hezbollah E Amal,i cui gruppi sciiti avevano organizzato una manifestazione per chiedere la rimozione del giudice tarek bitar che indaga sull'esplosione del porto della capitale avvenuta il 4 agosto 2020; i due partiti armati libanesi, infatti sostengono che "cecchini" non meglio identificati avevano aperto il fuoco per primi contro manifestanti degli stessi movimenti sciiti. (TG La7)

Ci sarebbero almeno 6 morti e 30 feriti nelle proteste di Hezbollah e del movimento sciita Amal in corso a Beirut, in Libano, contro il giudice a capo dell’indagine sull’esplosione nel porto della città, avvenuta il 4 agosto 2020. (Open)