Olimpiadi Tokyo: Toyota ritira tutti gli spot promozionali diretti ai Giochi, non sarà neppure alla cerimonia di apertura

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Così Masa Takaya, portavoce delle Olimpiadi: “Questi partner e sponsor devono aver sofferto parecchio nel supportare Tokyo 2020.

Il presidente della Toyota, Akio Toyoda, non sarà presente venerdì alla cerimonia d’apertura nello stadio olimpico, in un gesto che sa di supporto alla decisione presa dal colosso automobilistico.

Era uno dei partner più importanti, ora però si è tirato indietro, visto il malumore della popolazione. (OA Sport)

Su altri giornali

Dal 2018 al 2020 danno vita ad una nuova rubrica chiamata “Up to Speed” presentando e raccontando la storia e l’auto più importante di qualsiasi marchio automobilistico. L’auto donatrice è una Ferrari 458 Italia, l’ultima Ferrari con motore aspirato, che va da 0 a 100 in poco meno di 3,4 secondi, ed una velocità massima di 325km/h. (QuattroMania)

A qualunque costo. A Tokyo devono aver travisato il concetto, se l’importante ormai è solo fare le Olimpiadi. (Il Fatto Quotidiano)

Dopo che ieri sono stati confermati i primi casi di positività all’interno del villaggio olimpico, e mentre crescono le proteste e il malcontento della popolazione giapponese per lo svolgimento dell’evento, oggi la Toyota ha annunciato che non intende trasmettere video pubblicitari in Giappone durante i Giochi. (Open)

Come rivelato da The Hollywood Reporter, Toyota, uno dei principali sponsor di Tokyo 2020, ha deciso di ritirare i suoi spot televisivi legati ai Giochi, per non legare ulteriormente il proprio a un evento così impopolare, danneggiando la propria immagine nel Paese nipponico. (Calcio e Finanza)

Parliamo di una joint venture in cui la casa automobilistica nipponica detiene il 51% delle quote mentre Panasonic il 49%. A tal proposito anche lo stabilimento di Shikoku sarà ampliato per passare da 400.000 a 500. (Tom's Hardware Italia)

Il capo della comunicazione della casa auto nipponica, Jun Nagata, ha spiegato che erano stati prodotti una serie di filmati contenenti diversi messaggi coi principali atleti sportivi, e «il cui scopo adesso ha assunto un diverso significato». (La Stampa)