Trump e Xi, nemici-amici come Tom & Jerry. A rimetterci è l’Europa

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“Ho un grande rispetto per il presidente Xi. È mio amico da molto tempo, e credo che finiremo per trovare una soluzione buona per entrambi. Stiamo riorganizzando il tavolo, sono sicuro che saremo in grado di andare molto d’accordo”. Ricominciamo da qui. Era la sera (per noi) del 10 aprile, Trump aveva appena rifilato all dazi al 125%. Le Borse, in tutto questo, erano appena rimbalzate in alto, in qualche caso ai massimi storici, dopo l’annuncio della moratoria di 90 giorni per rinegoziare le tariffe appena imposte, per tutti meno che per la Cina, appunto, alla quale avrebbe riservato il giorno dopo un ulteriore rincaro del 20%, portando il totale al 145%. (Economy Magazine)
Ne parlano anche altre fonti
La Cina è vicina, lo sapevamo. Tra i tanti improbabili e imprevedibili «effetti Trump» ce n'è uno particolarmente spiazzante: il risveglio della primavera liberale. (il Giornale)
In breve: Perché Donald Trump ha preso di mira la Cina? Trump ha puntato il dito contro la Cina con feroce determinazione. Non era una fissazione casuale, ma una strategia calcolata su due fronti principali: (Studenti.it)
. Sul fronte interno Trump ha avviato una vera e propria rivoluzione, mentre in politica estera sembra voler tornare all’isolazionismo, abbandona… (Limes)

Una settimana fa, mentre passeggiavo a Central Park con l’aria di aprile che mi pizzicava il naso, un tizio con un cappotto scuro mi ha fermato vicino al Bethesda Fountain. Poi sparisce, lasciandomi un’idea che mi tiene sveglio: un nuovo ordine mondiale, con USA e Cina a spartirsi il trono, la Russia comparsa di lusso, l’Europa in frantumi, e Giorgia Meloni che sventola la bandiera italiana. (La Voce del Patriota)
Si riferisce alla strana tregua annunciata da Donald Trump, per cui sul resto del mondo restano «solo» dazi al 10%, mentre «solo» la Cina viene colpita da tasse doganali quattordici volte superiori. Lo storico britannico Adam Tooze osserva con ironia: «Di colpo, il fatto che a divorziare siano solo le due economie più grandi del mondo, America e Cina, viene accolto con un sospiro di sollievo». (Corriere della Sera)
«Nessuno ha mai fatto niente di simile!». Il Partito comunista cinese divise quindi il XX secolo in due epoche: "prima della liberazione", sotto Chiang Kai-shek, e "dopo la liberazione", sotto Mao. (Domani)