I piani e le prospettive di un’alleanza precaria

Sarebbe bastato molto meno per prendere atto di un clamoroso e forse definitivo crack della politica, o quanto meno di questa politica.
La malattia della politica, però, non spiega tutto.
Ma forse sarebbe meglio guardarsi in faccia, prendere atto della realtà, predisporsi a un’ennesima traversata del deserto
Poi la decisione di Sergio Mattarella di troncarla d’autorità, affidando a Mario Draghi l’incarico di formare un governo del presidente per affrontare un’indiscutibile emergenza. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
Fra i firmatari attivisti e consiglieri, fra i quali anche Fabrizio Aguzzoli, che siede in Sala Tricolore Mai con la Lega, mai con il Pd, mai con il M5s, mai con Forza Italia, mai con Draghi. (La Gazzetta di Reggio)
Loading. Centrodestra in vantaggio tra i delegati regionali. Il calcolo della suddivisione tra le coalizioni dei delegati regionali è abbastanza facile, visto che da qui alla primavera del 2022 non ci saranno nuove elezioni regionali, a parte quella della Calabria (dove il centrodestra però è in netto vantaggio). (Il Sole 24 ORE)
Di certo Italia Viva non vuol essere messo all’angolo: «Il Pd mi sembra debba chiarirsi le idee sulla direzione politica che vuole percorrere - sottolinea il deputato fiorentino di Italia Viva Gabriele Toccafondi - riformisti o massimalisti. (LA NAZIONE)

Un coordinamento Pd-M5S-Leu anche a Modena, sulla scia di quanto avvenuto in Parlamento con l’intergruppo giallo-rosso. A proporlo è Articolo Uno Modena: «Consumata la sciagurata azione di rottura del governo Conte da parte di Matteo Renzi - spiega il coordinatore provinciale Paolo Trande - in queste ore il governo Draghi ha avuto la fiducia dalle Camere. (Gazzetta di Modena)
Ancora è presto - dice - ma è un'alleanza naturale, abbiamo tante cose in comune, lo abbiamo detto anche quando abbiamo ragionato su Termini Imerese. Un'immagine che Randazzo accompagna con un suo pensiero: «È la strada anche per le prossime elezioni amministrative a Palermo nel 2022». (MeridioNews - Edizione Palermo)
Ciò significa che, forse quasi naturalmente, al Senato le rappresentanze di Pd, M5s e Leu (una volta parte della stessa formazione del Pd) si sono fuse. Il M5s, dopo gli afflati per l’onestà e contro il “poltronismo”, ora, almeno da fuori, non si capisce cosa voglia. (Il Sussidiario.net)