Un filo comune nei massacri: la paura che alimenta la violenza





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Gellert Tamas, scrittore e giornalista svedese, aveva già messo in luce una Svezia lontana dagli stereotipi quando, nel 2002, pubblicò Lasermannen (L’uomo laser, edito in Italia da Iperborea). Il libro, ispirato alla vera storia di John Ausonius, racconta di un uomo che, nel 1991, armato di un fucile a mirino laser, seminò il panico a Stoccolma prendendo di mira cittadini di origine straniera. Ausonius, con la sua violenza premeditata, tenne in scacco per mesi polizia e servizi segreti, diventando un simbolo oscuro di un Paese che spesso viene dipinto come un modello di integrazione e tolleranza.
Quella stessa Svezia, oggi, è di nuovo sotto i riflettori per un episodio di violenza che ha sconvolto l’opinione pubblica. Ieri, intorno alle 12.30, un uomo di circa 35 anni ha fatto irruzione nell’istituto superiore Risbergska di Örebro, a 200 chilometri a nord di Stoccolma, e ha aperto il fuoco con un’arma automatica. Mentre studenti e insegnanti si barricavano nelle aule, le forze dell’ordine, comprese le unità speciali, sono intervenute per fermare l’assalitore. Il bilancio, ancora provvisorio, parla di almeno dieci vittime, mentre il numero dei feriti rimane incerto.
La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso la sua vicinanza al governo e al popolo svedese, definendo l’attacco un atto di “violenza e barbarie” inaccettabile nelle società moderne. Tuttavia, al di là delle dichiarazioni di solidarietà, ciò che emerge è un Paese profondamente segnato da un clima di paura e insicurezza. Elisabeth Asbrink, scrittrice e giornalista svedese autrice di opere come Abbandono e Made in Sweden, ha descritto una nazione sconvolta, dove la paura sembra essere più palpabile oggi rispetto al 1986, anno in cui fu assassinato il primo ministro Olof Palme.
Asbrink, che attraverso i suoi libri ha contribuito a sfatare l’immagine idealizzata di una Svezia perfetta, sottolinea come il Paese stia affrontando una crisi identitaria. La violenza, che sia quella di un singolo individuo come Ausonius o quella di un attacco come quello di Örebro, sembra trovare terreno fertile in un contesto sociale sempre più frammentato.