Georgescu: quando la politica si gioca sulla costruzione di narrazioni

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Roma, 11 mar – L’esclusione dalle elezioni di Călin Georgescu in Romania ha scatenato un’ondata di polemiche che si estendono ben oltre i confini nazionali. La sua estromissione è diventata il nuovo cavallo di battaglia per le forze populiste e filo-russe in Europa, che ne hanno fatto l’ennesima dimostrazione del “dispotismo” di Bruxelles. Ma cosa c’è di vero dietro questa vicenda? E, soprattutto, qual è il danno politico che ne deriva per l’Unione Europea? Georgescu: un assist ai nemici dell’Europa Călin Georgescu e i suoi cento giorni di passione: dopo aver assaporato la vittoria alle elezioni presidenziali in Romania lo scorso 24 novembre, il candidato ultra-nazionalista e filorusso si è visto prima contestare il risultato delle urne, annullato dalla Corte costituzionale a causa di “interferenze di Mosca nel processo elettorale”, ed ora è stato estromesso dalle nuove elezioni previste il prossimo 4 maggio. (Il Primato Nazionale)
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La conferma della Corte costituzionale. Contro il filo russo è stata aperta una inchiesta penale per false comunicazioni sulle fonti del finanziamento della sua campagna elettorale (Adnkronos)
Sassolini di Lehner (L'Opinione)

La Corte Costituzionale rumena ha emesso una decisione definitiva e irrevocabile: Călin Georgescu non potrà presentarsi come candidato alle prossime elezioni presidenziali in Romania. L’Europa è definitivamente morta. (Nicola Porro)
La Corte costituzionale della Romania ha bocciato il ricorso presentato dall'esponente di estrema destra Calin Georgescu contro la decisione della commissione elettorale di respingere la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 4 maggio prossimo. (Sky Tg24 )