India e Pakistan, chi produce i droni usati nel conflitto del Kashmir

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ESTERI

Redazione Esteri Redazione Esteri   -   Gli scontri lungo la Linea di controllo, il confine de facto che separa il Kashmir tra India e Pakistan, continuano a intensificarsi, con un uso crescente di droni da combattimento che segna una nuova fase nel conflitto. L’8 maggio 2025, l’India ha dispiegato tra i 25 e i 29 droni d’attacco Harop, di produzione israeliana, colpendo obiettivi nelle città pakistane di Lahore, Rawalpindi e Karachi, in un’operazione mirata a neutralizzare radar e sistemi di difesa aerea.

Nuova Delhi, da parte sua, ha accusato Islamabad di aver condotto "molteplici attacchi" sul suo territorio, nonostante i ripetuti appelli della comunità internazionale per una de-escalation. La tensione, già alle stelle dopo l’attentato del 22 aprile a Pahalgam — in cui persero la vita 26 persone, per lo più turisti — è ulteriormente salita. L’attacco, rivendicato dal gruppo "Resistenza del Kashmir", vicino a Lashkar-e-Taiba, ha innescato una serie di rappresaglie incrociate, con l’India che ha lanciato l’"Operazione Sindoor" nel Kashmir conteso e in Punjab, mentre il Pakistan ha risposto colpendo il Jammu.

Intanto, a Karachi, migliaia di persone sono scese in piazza gridando "Il Pakistan non vuole la guerra", in una manifestazione spontanea nata dopo i raid indiani. Alcuni dimostranti si sono radunati sul tetto di un edificio danneggiato, presumibilmente da un drone, in un’immagine che riassume il clima di tensione.

Dietro lo scontro, oltre alle divisioni territoriali, emergono anche interessi strategici ed economici. L’India, che già in passato ha acquisito droni israeliani, sembra aver incrementato il proprio arsenale, mentre il Pakistan — legato a doppio filo con la Cina nel settore della difesa — potrebbe contare su fornitori alternativi. Se da un lato gli Harop, progettati per colpire obiettivi radar in modalità "kamikaze", rappresentano una minaccia letale, dall’altro la loro proliferazione solleva interrogativi sui flussi di armamenti nella regione.