Nuove accuse per Luca Palamara, “talpa” di Amara nel sistema Siracusa

La Sicilia INTERNO

Da questi sarebbero poi passate - sempre in base alla ricostruzione accusatoria - all’avvocato siracusano Piero Amara, il legale al centro del cosiddetto Sistema Siracusa.

La procura ha infatti modificato il capo d’imputazione contestandogli i reati di corruzione per un atto. contrario ai doveri d’ufficio e corruzione in atti giudiziari.

La procura perugina è stata rappresentata dal capo dell’Ufficio Raffaele Cantone e dai sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano

Dopo la formulazione delle nuove contestazioni la difesa di Palamara ha chiesto i termini a difesa e l’udienza è stata rinviata al 19 marzo. (La Sicilia)

La notizia riportata su altri giornali

La procura perugina è stata rappresentata dal capo dell'Ufficio Raffaele Cantone e dai sostituti Gemma Miliani e Mario Formisano. La contestazione arriva in seguito ad alcune dichiarazioni dello stesso Amara e dell’altro avvocato, coinvolto nelle stesse indagini, Giuseppe Calafiore (Stampalibera.it)

Secondo la difesa di Palamara, rappresentata dall’avvocato Benedetto Buratti, “dopo tre di indagini sono stati nuovamente riesumati elementi già noti e in parte già ritenuti inattendibili”. Luca Palamara ancora nel mirino. (Il Riformista)

Il problema è che la sentenza è stata emessa diciassette anni dopo i fatti criminosi. Se c'è una indagine urgente e risolutiva è proprio quella che non viene compiuta e che attiene alla casta togata (LiberoQuotidiano.it)

Dopo la formulazione delle nuove contestazioni l’udienza è stata rinviata al 19 marzo, su richiesta della difesa dell’ex leader di Unicost. Palamara avrebbe quindi ricevuto da Centofanti viaggi, soggiorni e lavori eseguiti da varie ditte presso l’abitazione di Adele Attisani, amica di Palamara. (L'HuffPost)

L'inchiesta sul sistema Siracusa accertò diversi episodi di corruzione con al centro, oltre a Centofanti e Amara, l’ex pm siracusano Giancarlo Longo. A informare l'ex magistrato ed ex presidente dell'Anm dell’indagine messinese sarebbe stato Vincenzo Barbaro, all’epoca procuratore facente funzioni a Messina, ora procuratore generale della Città dello Stretto. (Stampalibera.it)

Dopo la formulazione delle nuove contestazioni la difesa di Palamara ha chiesto i termini a difesa e l’udienza è stata rinviata al 19 marzo. “Dopo tre anni sono stati riesumati elementi di indagine già in parte valutati inattendibili dalla stessa procura. (Il Fatto Quotidiano)