Come Calenda si è preso il centro (in tutti i sensi) della campagna elettorale

Corriere della Sera INTERNO

Mentre Paolo Decrestina, della redazione Politica, ci spiegherà perché Calenda è diventato il centro (in tutti i sensi) della competizione elettorale del 25 settembre

Si chiude così, almeno in apparenza, una vicenda che per giorni ha fatto di Calenda il politico di cui più si è parlato e che il narratore di retroscena del Palazzo Fabrizio Roncone ci racconterà in questo episodio.

Il patto prevede tra le altre cose che nessun leader di partito sarà candidato nei collegi uninominali: una proposta con cui il segretario del Pd Enrico Letta è riuscito a soddisfare una delle condizioni irrinunciabili poste dal leader di Azione Carlo Calenda: niente ex del Movimento 5 stelle (ovvero Luigi Di Maio) e di Forza Italia (ovvero Mariastella Gelmini o Mara Carfagna) nei collegi uninominali. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Al centro il "profondo disagio" per le modalità dell'accordo fra Pd e Azione e le valutazioni sulle proposte del PD in merito al rapporto con l'alleanza rossoverde. Serie di incontri via Zoom e in presenza per i vertici di Sinistra italiana che, in queste ore, riunisce segreteria nazionale, direzione e assemblea nazionale. (La Sicilia)

Calenda: Pd decida, c’è un limite a accordo con Si-Verdi e Di Maio. Del patto con il Pd non si può modificare «nemmeno l’intestazione, la numerazione delle pagine». Se la loro posizione è completamente opposta all’accordo con il Pd, il Pd dovrà decidere se mantenere l’accordo con noi, stravolgerlo o buttare dentro tutto e il suo contrario. (Il Sole 24 ORE)

Si vince con una proposta credibile di Governo, molto chiara nel patto firmato con il Pd. Roma, 6 ago. (La Sicilia)

Letta sente come un "dovere quindi fare di tutto, perché io so cos'è la destra di Meloni e so cos'è la destra di Salvini Il punto da cui Calenda non vuole distogliersi è l'agenda Draghi. (L'HuffPost)

In ogni caso questa frenata si ripercuote anche sui territori dove non si può chiudere la griglia delle candidature democratiche da inviare a Roma. Certo è che ad oggi nessuno sgomita per candidarsi nei collegi uninominali, preferendo la posizione più sicura della quota proporzionale, cui ambiscono in tanti. (Corriere del Mezzogiorno)

«Abbiamo fatto una scissione per salvare il governo Draghi mentre il partito di Conte voleva staccare la spina sulla risoluzione a sostegno dell'Ucraina», l'accusa che continua ad essere mossa dai parlamentari 'dimaianì. (ilgazzettino.it)