L’ex ostaggio di Hamas: «Mi hanno tenuta reclusa nelle strutture dell’Unrwa senza cure mediche»
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La 28enne israelo-britannica Emily Damari è stata rilasciata il 19 gennaio 2025 dopo 15 mesi di prigionia Emily Damari, una degli ostaggi liberati di Hamas sostiene di essere stata tenuta prigioniera nelle strutture delle Nazioni Unite a Gaza. La ragazza israelo-britannica rilasciata negli scorsi giorni lo ha affermato in una telefonata con il primo ministro britannico Keir Starmer. Nel corso della conversazione, la 28enne ha dichiarato di essere stata trattenuta nelle pertinenze dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, dopo essere stata catturata negli attacchi del 7 ottobre, senza che le siano state fornite cure mediche, ma solo una bottiglietta di disinfettante, nonostante fosse ferita alla gamba e alla mano da colpi d’arma da fuoco. (Open)
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Mauro Zanon 23 gennaio 2025 (Liberoquotidiano.it)
"A Gaza sono stata tenuta prigioniera in una struttura dell'Unrwa (agenzia dell'Onu per i palestinesi) e nonostante fossi ferita non ho ricevuto cure mediche". . (Trentino)
Il punto sugli altri ostaggi Sabato è un altro giorno di gioia per chi torna a casa, per le famiglie. Lo ha detto in una conversazione telefonica con il primo ministro britannico Keir Starmer, l’ex ostaggio anglo-israeliano Emily Damari , liberata nei giorni scorsi da Hamas (Gazzetta del Sud)

La notizia, non smentita, è passata in sordina: il ministero degli Esteri israeliano ha denunciato che Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher, le tre donne rilasciate l’altro giorno da Hamas, erano tenute prigioniere in un’edificio dell’Unrwa ovvero l’agenzia delle Nazioni Unite per il sussidio dei rifugiati civili palestinesi in Medio Oriente. (L'Opinione)
Il rilascio degli ostaggi israeliani, così come tutte le vicende del conflitto tra Tel Aviv e Hamas, sono state architette seguendo uno schema ben preciso: quello cinematografico. Si tratta di Fathi Ahmad Hamad, 64 anni. (Liberoquotidiano.it)
C’è la regia di Fathi Ahmad Hamad, 64 anni, ex ministro dell’Interno di Gaza, poi padre-padrone della Tv di Hamas, che continua a operare dalle macerie con postazioni mobili e a spargere la sua propaganda antisemita. (ilmessaggero.it)